Tornato in Italia il ricercatore che rifiutò di viaggiare in aereo e venne licenziato

31 Gennaio 2024 05:00

Gli ambientalisti di tutto il mondo dovrebbero tenere nel taschino la foto di Gianluca Grimalda. Anche se, a dire il vero, c’è il sospetto che in pochi lo conoscano, anche in Italia.
Si tratta di un ricercatore in Scienze sociali che venne licenziato lo scorso 9 ottobre per essersi rifiutato di rientrare in aereo dalla Papua Nuova Guinea al suo istituto di ricerca in Germania.
Una scelta, quella di Grimalda, legata al suo impegno ambientale e alla precisa volontà di inquinare di meno, rifiutando di spostarsi in aereo.
Con il suo viaggio “eco-slow’” lo scienziato ha calcolato infatti un’emissione di 535 chili di CO2, dieci volte meno rispetto a quella di un ben più comodo e rapido volo.
Ha così percorso 26mila chilometri con navi, traghetti, treni e pullman e, dopo aver attraversato 13 Paesi, a Natale l’attivista della rete Scientist Rebellion è arrivato in Italia prendendo un traghetto da Igoumenitsa a Bari.
La vertenza legale con il suo istituto (che gli aveva intimato di rientrare dalla Papua Nuova Guinea in tre giorni, pena il licenziamento) è ancora aperta e una seconda udienza si terrà il 22 febbraio. Una petizione che richiede che Grimalda sia reintegrato nel proprio posto di lavoro ha raccolto quasi novemila firme.

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