Sicurezza stradale, l’appello di Danilo Tosi: “Modello Zona 30 esteso in tutta Italia”
29 Gennaio 2024 11:51
Esportare su tutto il territorio nazionale il modello “Zona 30”, adottato nei giorni scorsi a Bologna (non senza polemiche). Un modello che, nella città di Piacenza, è già attivo in alcuni punti già da qualche anno. È questo l’appello di Danilo Tosi, presidente dell’associazione che porta il nome della figlia Sonia, travolta e uccisa insieme al fidanzato Daniele Zanrei nell’estate del 2021 da un’auto condotta da un giovane ubriaco.
Da allora, insieme all’altra figlia Simona, Danilo lotta per promuovere la sicurezza stradale con eventi di sensibilizzazione rivolti soprattutto ai giovani. In questo contesto si inserisce l’incontro – ospitato stamattina al Cinema Politeama con circa 800 studenti di vari istituti piacentini – che ha segnato l’avvio della seconda fase del progetto concorso “Sulla Strada Giusta” organizzato dall’Associazione Sonia Tosi Odv.
“Io e mia figlia Simona – ha spiegato ai ragazzi Danilo Tosi – stiamo portando avanti la nostra ‘missione’ a nome di Sonia e di tutti quelle persone, molte delle quali giovanissime, che sono state strappate alla vita in maniera così ingiusta, in situazione che si potevano evitare. Solo così la morte di Sonia e di tutte le altre vittime della strada potrà avere ‘un senso’ e magari salvare la vita ad altre persone. Infine, l’appello che mi sento di fare è quello di esportare su tutto il territorio nazionale il modello ‘Zona 30’ (adottato nei giorni scorso a Bologna e al centro di numerose polemiche, ndc). Le statistiche parlano di una riduzione degli incidenti pari al 90 per cento”.
Un evento organizzato in collaborazione con la Fondazione LHS, che dal 2010 diffonde la cultura della salute e sicurezza nell’industria e nella società.
“Questo tipo di iniziative – ha affermato il segretario generale di LHS, Davide Scotti – ha come obiettivo quello di coinvolgere le Istituzioni, suggerendo loro un modo diverso di comunicare certi valori. Nel nostro Paese, infatti, questi ultimi sono sempre stati comunicati in maniera molto asciutta, focalizzandosi soprattutto sugli aspetti legislativi e burocratici. Certo, anche quelli sono importanti, ma se vogliamo che la cittadinanza e in particolar modo i giovani abbraccino il valore profondo della salute e della sicurezza, dobbiamo essere in grado di arrivare al loro cuore in maniera diversa. E questo utilizzando strumenti di comunicazione ad alto impatto emotivo”.
Si inserisce in tale contesto il docufilm “Doveva essere una festa” sulla tragedia di Corinaldo del 2018, realizzato dal giornalista, regista e storyteller Luca Pagliari. “In un mondo perfetto – ha illustrato il regista – docufilm come questo non dovrebbero nemmeno esistere. La vera soluzione è l’assenza di un inizio. Il senso di quello che ho voluto raccontare è che i nostri piccoli gesti possono cambiare radicalmente la nostra vita e quella degli altri”.
“Sulla strada giusta” proseguirà nei prossimi mesi: tra febbraio e aprile i ragazzi realizzeranno uno spot pubblicitario (tipo Pubblicità Progresso) sui temi del progetto. Il 9 maggio 2024, alle ore 10 per gli studenti e alle ore 20:30 per genitori e cittadinanza al Teatro Municipale di Piacenza si terrà lo spettacolo “I Vulnerabili” della compagnia Zelda di Venezia e ci saranno le premiazioni del miglior spot realizzato dai ragazzi.
IL SERVIZIO DI MARCELLO TASSI
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