CRV – Disability Friendly, un progetto di inclusione delle persone con disabilità
27 Febbraio 2024 15:57
Il consigliere regionale Roberta Vianello (Lega-LV) ha presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il progetto ‘Disability Friendly’, finalizzato all’inclusione delle persone con disabilità, grazie al coinvolgimento delle attività commerciali della Riviera del Brenta.
Sono intervenuti anche l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, e il referente del progetto, Antonina Macaione.
Roberta Vianello ha promosso l’iniziativa e ha voluto “presentare qui, presso la sede del Consiglio regionale del Veneto, un progetto molto importante che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i commercianti del territorio verso l’impegno a migliorare l’accessibilità dei loro negozi, rendendoli fruibili anche a persone con diverse abilità, cognitive, sensoriali e motorie. La progettualità è nata nel 2017 dalla collaborazione tra l’associazione ‘Famiglie e Abilità’ e ‘Oltre il Muro’ di Pietro Martire. Successivamente, si è arricchita coinvolgendo la Fondazione ‘Ability’ e l’Unione Ciechi di Venezia. Vogliamo dare risposte concrete alle tante famiglie con ragazzi e bambini disabili che chiedono aiuto: sono già stati coinvolti circa un centinaio di attività commerciali e altrettanti nuclei familiari. Auspico che questa lodevole iniziativa, che ho appoggiato con grandissima convinzione, possa continuare a crescere nel tempo, come del resto sta già facendo da alcuni anni, uscendo sempre più dai confini della Riviera del Brenta per approdare in altre province e regioni. Credo che sia importante anche aver allargato il raggio d’azione, non solo alle attività commerciali ma anche a quelle turistiche. Perché mi piace ricordare un motto: le difficoltà possono trasformarsi in potenzialità ed è con questo spirito che possiamo guardare al futuro”.
L’assessore Lanzarin ha innanzitutto “ringraziato l’associazione ‘Famiglie e Abilità’ per aver promosso questa progettualità, mettendo assieme diversi enti del Terzo settore e facendo rete nel territorio. Per noi è importante spingere sulla inclusione sociale, l’integrazione, l’autonomia e la tutela dei diritti delle persone con disabilità. La Regione del Veneto, grazie alla propria programmazione, ha sviluppato una forte sinergia con gli enti del Terzo settore sul fronte dell’inclusione delle persone con disabilità. Proprio in questo settore, assistiamo oggi a un grande fermento: si sono registrati importanti passi in avanti dal punto di vista culturale e fisico, in primis con l’abbattimento delle barriere architettoniche e realizzando significativi interventi strutturali per migliorare l’accessibilità. E ricordo che siamo una Regione all’avanguardia anche per quanto riguarda il turismo sociale accessibile, grazie all’impegno profuso per rendere fruibili a tutti le nostre bellezze paesaggistiche. Dobbiamo perseguire l’inclusione a 360 gradi, puntando soprattutto sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, sulla loro autonomia abitativa e nella vita quotidiana. Ma penso non solo alle persone con ‘altre abilità’, ma anche semplicemente alle difficoltà che possono incontrare i nostri anziani, piuttosto che le mamme con il passeggino. E credo che rappresenti un bel biglietto da visita per le attività commerciali esporre la vetrofania che attesti la loro amicizia nei confronti delle persone diversamente abili. Un marchio di cui ci si potrà fregiare solo dopo aver rimosso le barriere architettoniche all’interno delle proprie strutture e adottato una diversa sensibilità e cultura verso la disabilità. Auspico, pertanto, che questo percorso virtuoso, iniziato nella Riviera del Brenta, possa presto allargarsi a tutto il Veneto, e anche oltre”.
Antonina Macaione, referente del progetto ‘Disability Friendly’, ha sottolineato che “dalla Convenzione Onu per promuovere i diritti delle persone con disabilità, del 2006, si è registrato un cambio di paradigma: è stata messa al centro la persona, non più la sua disabilità. Il nostro progetto vuole superare, non solo le difficoltà legate alla disabilità motoria, ma anche a quella cognitiva e sensoriale o, semplicemente, aiutare le persone anziane, le madri con i passeggini, gli stranieri con difficoltà linguistiche. Per noi la formazione è basilare perché non ci può essere inclusione senza conoscenza. Vogliamo arrivare nelle scuole e iniziare a ragionare su una progettazione universale, su un unico strumento capace di aiutare tutti. Oltre alla formazione, prevediamo anche le fasi della consulenza, dell’esecuzione, della certificazione (ovvero una vetrofania che attesti la preparazione e la disponibilità del gestore ad accogliere le persone con disabilità) e della pubblicazione”.
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