Festa privata in Ricci Oddi, centrodestra: “Indecoroso”. La replica: “Il museo introita”
06 Marzo 2024 19:30
Fa discutere l’organizzazione di una festa privata di compleanno all’interno della galleria Ricci Oddi di Piacenza, con torta, pasticcini, salumi e altre pietanze tra le tele e le sculture conservate in uno dei principali musei della nostra città. L’evento privato si è svolto nei giorni scorsi: le immagini sono state pubblicate proprio sui social network della Ricci Oddi.
I filmati della festa “immersa” nel patrimonio artistico locale non sono passati inosservati ai consiglieri comunali Jonathan Papamarenghi, Patrizia Barbieri, Federica Sgorbati, Barbara Mazza e Massimo Trespidi, esponenti della civica di centrodestra, che annunciano la volontà di depositare un’interrogazione alla giunta Tarasconi per chiedere di fare chiarezza.
“Pensavamo di assistere a iniziative e festeggiamenti per tutto il 2024 – premettono – per i cento anni dalla donazione della galleria Ricci Oddi alla comunità piacentina che risale al 1924, con la delibera comunale di marzo e l’atto notarile del 27 dicembre, a firma di Camillo Maccagni. Ma in via San Siro si vedono ben altre feste private e banchetti, mentre numerose opere, tra cui non solo il Klimt, sono in prestito dove le sanno sfruttare molto meglio che qui. Siamo i primi a voler vedere i musei fruiti in vario modo, perciò la nostra giunta aveva riaperto i giardini della galleria ripulendoli dalla vegetazione fuori controllo da anni, ma non possiamo pensare che l’idea di valorizzazione sia destinare un tale luogo a trattenimenti di ogni tipo, come si vede dalle foto rilanciate dalla stessa Ricci Oddi su Instagram”.
I consiglieri di centrodestra sottolineano che “si affittano i locali a feste private di compleanno al pari di qualsiasi salone parrocchiale o pizzeria, luoghi dove invece certi usi sono in linea con l’aggregazione, il fare comunità e lo spirito commerciale. Tutto, insomma, fuorché coinvolgere visitatori e turisti, come abbiamo dimostrato essere possibile nell’ormai lontana primavera del 2022 quando la città era felicemente “invasa” da migliaia di persone”. I consiglieri di opposizione richiamano lo statuto dell’ente museale, che recita: “La galleria è destinata in perpetuo ad uso pubblico per scopi artistici e culturali ed in particolare intende promuovere la cultura e l’educazione artistica”.
Le critiche al presidente della Ricci Oddi – Poi l’affondo del centrodestra contro il presidente Jacopo Veneziani, che risulterebbe “totalmente latitante, perché da sei mesi non mette piede in galleria tra opere, visitatoti, volontari e dipendenti” e che “mostra scollamento dall’istituzione che dovrebbe valorizzare e nemmeno ne parla sulle sue pagine social o nei programmi televisivi che frequenta, motivi per i quali l’amministrazione Tarasconi lo aveva nominato quasi un anno e mezzo fa”, mentre “nel frattempo i visitatori sono in calo e i costi, pagati dal Comune, sono più che raddoppiati”.
Papamarenghi, Sgorbati, Barbieri, Mazza e Trespidi concludono con un “ringraziamento a tutto il personale per il prezioso lavoro”, ma nel contempo rimarcano le critiche verso “il presidente, vertice politico della galleria Ricci Oddi, che brilla per vuoti annunci, assenza e scelte discutibili, come quella dell’infelice operazione del nuovo logo, il tutto – proseguono i consiglieri di minoranza – con la corresponsabilità di sindaco e assessore, più volte sollecitati”.
La replica – Il presidente Veneziani, interpellato da Liberta.it, replica che “fatte salve le inderogabili esigenze della conservazione, della tutela e della salvaguardia della dignità del luogo, gli eventi privati a pagamento, che non interferiscono con l’orario di apertura al pubblico, rappresentano un’opportunità di introitare risorse per la programmazione culturale della galleria”.
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