Nuovi istituti comprensivi a Piacenza, ok unanime alla “rivoluzione scolastica”
18 Marzo 2024 18:09
Obiettivo: “Trasformare i plessi didattici in istituti comprensivi a partire dall’anno scolastico 2026/2027 per migliorare i servizi erogati e le condizioni di fruizione delle strutture”. Il primo input per la riorganizzazione complessiva dell’offerta scolastica in città è stato dato oggi dal consiglio comunale di Piacenza, con il via libera unanime al provvedimento presentato dall’assessore Mario Dadati: l’attuale sistema scolastico, che si compone di 19 plessi di scuola dell’infanzia, 16 di primaria e 8 di secondaria di primo grado, confluirà in otto nuovi istituti comprensivi che assorbiranno una popolazione complessiva che si stima attorno alle novemila unità, in virtù della previsione di un leggero calo demografico previsto nei prossimi tre anni. Il tutto tra almeno due anni, periodo in cui ci si aspetta che siano già operative le due nuove scuole dell’ex Laboratorio Pontieri e dell’ex Manifattura Tabacchi, attualmente in costruzione.
Il dibattito – “È un provvedimento atteso da oltre dieci anni – ha affermato l’assessore alla scuola Dadati – per affrontare il problema legato all’assenza degli istituti comprensivi sul territorio, ovvero uniche realtà didattiche che comprendono la scuola materna, elementare e media”. Matteo Anelli (Pc Coraggiosa) ha evidenziato che “la delibera si impegna anche a mettere mano a un problema ormai annoso, cioè il riequilibro della presenza di alunni stranieri per evitare le cosiddette classi-ghetto”.
La riorganizzazione ha trovato un appoggio bipartisan, con la condivisione della minoranza (centrodestra e ApP). Dai banchi dell’opposizione, Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi) ha rilevato che “le future scuole nell’ex Manifattura Tabacchi e al Laboratorio Pontieri sono la carta vincente di questo percorso”. Per Tiziana Albasi (Pd) “gli istituti comprensivi potenzieranno il patto educativo per un sistema scolastico davvero integrato”.
Ma la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi ha ricordato che “il processo parte dall’ex giunta Barbieri” ma ha incalzato la maggioranza sul “carente coinvolgimento di docenti e presidi”. E l’ex sindaca Patrizia Barbieri, capogruppo della civica di centrodestra, ha rimarcato “la necessità di dialogo con gli operatori, un passaggio da compiere subito dopo l’adozione del provvedimento, perché parliamo di una scelta didattica e pedagogica che mette al primo posto il bambino e poi adolescenti, un unico soggetto accompagnato nella crescita”.
Ex consorzio agrario – “Rivedere le quote commerciali e residenziali nell’ex consorzio agrario di Terrepadane“, area di circa 130mila metri quadrati che sarà riqualificata attraverso un accordo di programma del 2016, oggetto di varie fasi di sospensione dovute a incertezze del proprietario e richieste di modifica da parte dell’ex giunta Barbieri. Ad oggi il progetto prevede 19.500 metri quadrati di commerciale, 9mila metri quadrati di residenziale più una quota di servizi e un hotel. Ma la maggioranza Tarasconi ha accolto una mozione targata ApP – presentata da Stefano Cugini e Luigi Rabuffi e lievemente modificata da un emendamento del centrosinistra – in cui si chiede di “rivedere la quota di attività commerciali e residenziale” in relazione all’analisi del fabbisogno territoriale.
“Ben venga la possibilità di trovare usi alternativi rispetto a una diminuzione di strutture commerciali e residenziali” ha confermato il capogruppo del Pd Andrea Fossati.
“È una partita complicata – ha detto la sindaca Katia Tarasconi – perciò capiremo con Terrepadane se c’è modo di modificare una convenzione firmata da due amministrazioni di colore politico opposto”.
Isee, ecco cosa cambia – Novità sul fronte dell’Isee, l’indicatore dello status economico di coloro che richiedono prestazioni comunali di natura sociale o sociosanitaria: il consiglio comunale ha dato l’ok ad alcune modifiche. Si allunga il termine per l’istruttoria dell’atto di accertamento dello stato di abbandono/estraneità del coniuge o dei figli che sin qui è fissato in 60 giorni e diventa di 90. E viene garantito un mese in più di tempo per presentare le nuove attestazioni Isee per il mantenimento delle prestazioni agevolate di natura sociale, socio-sanitaria, educativa e scolastica: il termine dell’1 marzo di ogni anno, ora in vigore, viene spostato al 31 dello stesso mese. Non solo. “La tariffa resta invariata per un anno, permettendo una migliore pianificazione da parte delle famiglie” ha sottolineato l’assessora ai servizi sociali Nicoletta Corvi. “Se il nucleo però modifica il proprio status, ad esempio la composizione familiare o la capacità reddituale – ha aggiunto – si effettuano controlli a campione su almeno il 10 per cento degli aventi diritto, con una maggiore flessibilità su disposizione dirigenziale per aumentare questa percentuale”.
IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE