Boom eolico e idroelettrico: in Spagna prezzo dell’energia all’ingrosso scende a zero

03 Aprile 2024 05:00

Il prezzo dell’elettricità sul mercato all’ingrosso in Spagna è sceso fino allo zero nella giornata di lunedì: lo confermano i dati dell’Operatore del mercato iberico dell’energia (Omie).

Tale situazione è dovuta soprattutto all’aumento della produzione di energia attraverso impianti eolici e idroelettrici, in coincidenza con gli effetti di una perturbazione che da diversi giorni colpisce la Penisola iberica.
Il costo dell’elettricità all’ingrosso ha raggiunto addirittura la zona negativa (-0,01 euro) nello spezzone compreso tra le 13 e le 16.
La situazione di prezzi prossimi o pari allo zero in alcune frange orarie si è già registrata anche in alcune giornate precedenti nel corso del mese di marzo.

perchè il costo dell’energia va a zero

Venti e piogge hanno fatto impennare la produzione di elettricità da fonti eoliche e idrauliche, con una ripercussione diretta sui prezzi di mercato all’ingrosso: valori scesi a più riprese, negli ultimi giorni, fino a toccare lo zero in alcune fasce orarie, secondo l’Operatore del mercato iberico dell’energia (Omie).

Per i consumatori, ciò non si traduce in bollette a costo nullo. Ma per molti questo aumento di energia rinnovabile può contribuire a ridurre sensibilmente il conto da pagare rispetto a quelli di qualche mese fa. Tra le 13 e le 16 di questo lunedì, il prezzo dell’elettricità per megawatt/ora (Mwh) in Spagna è addirittura sceso in campo negativo, toccando il valore di -0,01 euro. Una situazione verificatasi per la prima volta, secondo media specializzati.

nessun vantaggio per i consumatori

Se si guardano i valori mesi di marzo, il costo medio per Mwh è stato di 20,27 euro, ovvero ai minimi dalla primavera del 2020, riporta l’agenzia Efe.
Le conseguenze per gli utenti sono variabili: nel caso dei circa 8,5 milioni di consumatori con tariffa tutelata l’importo sulle prossime bollette potrebbe cambiare, mentre per chi ha contratti stipulati nel mercato libero è improbabile una ripercussione diretta.
In ogni caso, va tenuto in conto che la normativa attuale prevede che l’Iva passi dal 10% al 21% quando il prezzo generale scende sotto i 45 euro al Mwh.

Questo scatto è partito a febbraio 2024, anche se per ora senza provocare grossi scossoni sul fronte bollette: stando a Ocu, una delle principali associazioni di consumatori, l’importo medio per chi ha la tariffa tutelata è stata di 56,81 euro a febbraio e di 52,46 euro a marzo, valori ben distanti da quelli superiori ai 100 euro toccati per buona parte del 2022.

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