Una ciliegia tira l’altra
Di Debora Saccardi 09 Giugno 2022 04:31
Mangiare le ciliegie è sempre un piacere ma quando si ha la possibilità di coglierle e gustarle direttamente dalla pianta il piacere raddoppia, l’azione infatti diventa quasi compulsiva e ci si ferma solo a pancia piena. L’attesa è lunga, si aspettano da un anno all’altro ma a differenza di altri frutti, il loro periodo di consumo è più breve e così largo alle scorpacciate finché si può.
Origini e curiosità
La pianta del ciliegio è originaria dell’Asia Minore, diffusa in Egitto nel VII secolo a.c., in Italia le prime testimonianze risalgono al II secolo a.c. ma bisognerà aspettare il Rinascimento perché questo frutto raggiunta l’apice del successo, infatti i giardini di ciliegio più famosi dell’epoca erano quelli di Versailles.
Pensate che ciliegio e ciliegie sono molto legate a riti popolari come per esempio piantare la pianta nel giardino simboleggia protezione per la casa, regalare i frutti è sinonimo di fratellanza, piantare la pianta nel vigneto porterà alla produzione di un vino migliore, contare i noccioli rimasti nel piatto sarà indicativo di quando una giovane donna si sposerà.
Credenze popolari a parte, nell’iconografia cristiana le ciliegie sono considerate un frutto del Paradiso che si oppone alla nota mela di Adamo ed Eva, mentre il loro colore viene associato al sangue dI Cristo.
In natura si distinguono due specie: il prunus avium o ciliegio dolce, da cui si ottengono appunto le classiche ciliegie con le loro numerose varietà e il prunus cerasus o ciliegio acido, parente stretto del ciliegio selvatico, produce amarene, marasche, visciole. Attenzione, da non confondere queste ultime con le vissole, che nella cultura gastronomica piacentina indicano le ciliegie duroni conservate sotto spirito!
Uso in cucina
In cucina le ciliegie hanno scoperto il loro lato più salato. In effetti gli abbinamenti e l’utilizzo con preparazioni dolci sono ancora quelli più gettonati ma se svolete stupire i vostri ospiti, provatele su fette di pane abbrustolito con formaggio caprino aromatizzato alle erbe, realizzate una salsa agrodolce per accompagnare arrosti di maiale, anatra o vitello oppure una salsa di ciliegie arrosto per accompagnare tagliate e hamburger di manzo nelle vostre grigliate estive.
La ricetta per voi: ciliegie al vino
Io ho deciso di proporvi un must della tradizione contadina. C’è chi le fa semplicemente bollire nella riduzione di vino un paio di minuti e le gusta tal quale, io invece ho preferito conferire una maggior consistenza, una densità sciropposa alla preparazione.
Le ciliegie così preparate si accompagna bene con gelato alla crema, alla panna, fior di latte, torte e mousse la cioccolato, crema di ricotta.
La scelta del vino può ricadere su un Bonarda dolce o un Gutturnio Amabile.
Potete aromatizzare la vostra ricetta aggiungendo a fine cottura un’erba aromatica come il timo o una grattugiata di zenzero fresco.
Ingredienti | Quantità |
Zucchero semolato | g 75 |
Vino rosso | g 300 |
Ciliegie | g 250 |
Procedimento
In una casseruola aggiungere vino e zucchero.
Fare una riduzione che al tempo stesso dovrà acquisire una consistenza tipo sciroppo.
A questo punto aggiungere le ciliegie ben lavate e cuocere per un paio di minuti.
A voi la scelta di lasciare le ciliegie intere o private del nocciolo.
Far raffreddare, usare la preparazione tal quale o aromatizzare a piacere.
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