Confesercenti Piacenza: «Nei prossimi giorni aumenterà il prezzo del caffè e del cacao»

28 Gennaio 2025 09:00

In Italia i costi energetici risultano superiori di oltre 4 miliardi rispetto alla media europea. Nello stesso tempo mantengono quasi 70 punti percentuali sopra il livello del 2021. Parliamo di questo e altro con Fabrizio Samuelli, direttore di Confesercenti Piacenza.

Samuelli, quanto preoccupano questi dati?

«Non sono positivi perché espongono famiglie e imprese su risparmi e costi. D’altro canto stiamo scontando una scellerata politica energetica degli ultimi 40 anni, a cominciare dal nucleare».

Cosa state facendo di concreto?

«Tramite il nostro consorzio Innova Energia offriamo ad associati e famiglie la possibilità di acquistare a prezzi calmierati. Nello stesso tempo chiediamo con forza l’attivazione di un organico piano di rottamazione delle attrezzature professionali per le imprese. Per migliorare la condizione ambientale non serve solo produrre energia green ma anche ridurre i consumi».

Anche altre referenze stanno avendo rincari.

«Vero. Preoccupa soprattutto il discorso di cacao e caffè. Nei prossimi giorni quasi tutte le torrefazioni faranno scattare un forte aumento dei listini a causa di un mercato del settore senza precedenti».

Cosa ci aspetta per il futuro?

«Quotidianamente stiamo monitorando la situazione e incontrando i gestori. Questi dati non potranno che portare a un aumento del prezzo della tazzina. Ne va della stessa sostenibilità delle gestioni che per tanto tempo hanno assorbito i precedenti rincari. Il prezzo della tazzina si è allineato al changeover lira euro nel 2002. Poi arrotondato a un euro. In vent’anni il tasso d’inflazione ha superato il 40℅. Porto qualche esempio. Il quotidiano locale a gennaio 2002 costava 88 centesimi. Dal 2023 è allineato ad 1,50 euro. Una bottiglietta di acqua nello stesso periodo è passata da circa 40 centesimi ad almeno un euro. Per non parlare della birra od altre referenze».

Cosa significa secondo lei?

«Che il prezzo della tazzina del caffè non deve rappresentare un tabù o un feticcio sia per operatori che clienti ma seguire il normale processo dei prezzi che ogni imprenditore deve praticare per la sostenibilità della propria impresa».

Quindi?

«Stiamo informando e consigliando sotto tale aspetto gli associati che per la loro sostenibilità a breve sarà necessario arrivare almeno a un prezzo di 1,50 euro. Questo per garantire il mantenimento della consueta attenzione e qualità sul prodotto».

In questo settore ci si trova ad affrontare anche il tema della carenza del personale.

«Come Associazione ci stiamo impegnando anche su questo aspetto. In prima battuta stiamo mettendo in atto azioni che possano far tornare attrattivo il settore a cominciare dal recente rinnovo dei nostri accordi salariali e la creazione di benefit tramite il welfare aziendale. Ma non solo».

Cosa intende?

«All’attivazione di recruiting day ed alla creazione di un vero e proprio master che permetta una formazione mirata per il settore. Ma non solo questo».

A cosa si riferisce?

«Ad avvicinare sempre più le imprese all’innovazione tecnologica, come ad esempio ai sistemi automatizzati per la gestione degli ordini. Un passaggio indispensabile anche per garantire maggiore efficienza alle imprese e nello stesso tempo offrire un servizio di qualità nel proprio ristorante».

Di fatto una visione futuristica.

«In realtà molto più vicina al presente. Come in tutti gli altri il futuro del nostro settore dovrà dipendere dalla capacità di innovarsi, guardando a modelli sostenibili e offrendo esperienze che vadano al di là di un semplice pasto. Servono però risorse non solo a carico delle imprese. Il sistema Paese deve guardare con attenzione a queste realtà».

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