I renziani rilanciano: “Solo Matteo può battere Berlusconi e sbloccare l’Italia”
15 Aprile 2013 21:50
I renziani piacentini si rimettono in viaggio, sperando in maniera neppure tanto nascosta di portare a Roma, presidente del consiglio, il sindaco di Firenze. E’ Roberto Reggi, che di Matteo Renzi è braccio destro, a suonare la carica e a richiamare anche coloro che non sono iscritti al Pd e non si riconoscono in alcun partito. “Uno dei punti di forza di Matteo è proprio questo – ha detto Reggi in un auditorium Sant’Ilario gremito – anche se paradossalmente è stata una qualità che nel Partito democratico ha creato molte tensioni. Noi siamo qui stasera per dire alle persone che hanno creduto in noi che nulla è andato perso, l’entusiasmo è identico, anzi abbiamo ancora più voglia di dare vita al cambiamento di cui il Paese ha bisogno. Senza troppi schemi, solo ascoltando i bisogni della gente”. Eppure Renzi sembra destinato ad alimentare sempre tensioni: “Non mi stupiscono le polemiche di questi giorni – ha aggiunto Reggi – che però arrivano sempre da chi si ostina a non capire il nostro messaggio. Io penso che Renzi sia l’unica persona che può sbloccare l’impasse politico attuale, che penalizza persone e imprese in una situazione sempre più drammatica. Matteo sconfiggerebbe Berlusconi e chiunque altro, dando finalmente respiro all’Italia e affrontando da subito le questioni più serie. Non è un caso che in molti che hanno paura di essere rottamati, a destra e a sinistra, non vogliono andare a nuove elezioni”.
Al tavolo dei relatori Katia Tarasconi e Gianluigi Molinari, in platea renziani doc come Alessandro Ghisoni, Paola Votto, Renza Malchiodi, Pierangelo Carbone e Giorgio Cisini, qualche curioso come Patrizia Calza e Luigi Gazzola, facce note come Mauro Balordi dell’università Cattolica e il professor Fabio Fornari. Come promesso c’è anche il sindaco Paolo Dosi: “Io sono un eletto del Pd e non posso ignorare una componente così ampia del mio partito. Ciò non significa che mi schiero con lui e contro qualcun altro”.
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