Pomodoro, superfici dimezzate in 10 anni. Rabboni: “Occorre modificare gli accordi”
22 Agosto 2013 11:26
Si è ridotta a 7127 ettari la superficie dedicata al pomodoro a Piacenza, la provincia prima in regione per quantità di ‘oro rosso’ prodotto ogni anno. Nel 2001 era pari a circa 14mila ettari. In tutto il Nord Italia, la produzione di pomodoro si è ridotta dal 2011 al 2013, quindi in soli due anni, del 19 per cento. Per evitare che le annate siccitose o eccessivamente piovose come la primavera del 2013 causino danni al settore (la produzione alla Steriltom di Casaliggio solitamente in questo periodo dell’anno è al 45 per cento, quest’anno è slittata di circa un mese ed è attualmente al 20-25 per cento della produzione), l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni sta visitando stamattina alcune realtà produttive del Piacentino, insieme a rappresentanti del Distretto del pomodoro del Nord Italia e delle Op: oltre alla Steriltom, l’Arp di Gariga. “Stiamo lavorando per stabilizzare la disponibilità idrica nel Piacentino – ha detto Rabboni -. È necessario un uso plurimo dell’acqua del Brugneto, per noi questo settore è una leva fondamentale della nostra economia, un contratto di fiume è necessario”. “Siamo qui a chiedere aiuto – ha aggiunto Filippo Arata (Ainpo) – per la dignità degli agricoltori: il drastico numero delle superfici coltivabili parla da solo”.
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