De Pascalis, il fenomeno piacentino di pesca sportiva a caccia del tris tricolore
30 Luglio 2014 19:29
Le loro bugie sono leggendarie: sempre pronti ad esagerare circa le dimensioni delle loro prede ovviamente catturate al riparo da occhi indiscreti di possibili testimoni. Non è però il caso di Angelo De Pascalis che la pesca non la pratica per semplice diletto durante le domeniche di libertà, bensì ne ha fatto un’autentica ragione di vita: il “Sampei di Calendasco” è da due anni il campione d’Italia in fatto di pesca ledgering, una particolare specialità praticata sia in fiume che in lago che lo ha portato a primeggiare anche a livello internazionale. E da pochi giorni De Pascalis è tornato dall’Irlanda, sede dell’ultimo mondiale dove l’azzurro ha contribuito al settimo posto conclusivo.
Ma qual è la dote per riuscire a trasformarsi da pescatore della domenica a vero professionista? “Saper leggere il campo gara che ci viene assegnato è la prima vera qualità” ha detto il fuoriclasse della lenza che a fine agosto andrà a caccia del tris tricolore.
Pescatori e cacciatori uniti da un destino comune: essere al centro delle critiche degli animalisti. In questo caso però, ecco arrivare la difesa d’ufficio da parte di De Pascalis. “Utilizziamo particolari ami che non producono sofferenze ai pesci che, una volta rimessi in libertà, possono tornare ad una vita assolutamente normale”.
Uno sport che, se svolto ai livelli del super campione di Calendasco, può riservare qualche sorpresa. “Tra viaggi e attrezzature, si può arrivare a costi che superano i 10mila euro”.
E per chi non ha una squadra a supporto come lo stesso De Pascalis, ecco che improvvisamente la pesca può trasformarsi da sport per tutti a disciplina esclusiva.
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