Gotti Tedeschi sulle vicende Ior: “Servire il Papa e non servirsi del Papa”

16 Dicembre 2015 19:03

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“Non sono imbarazzato a parlare della mia defenestrazione”. Inizia così l’incontro di oggi pomeriggio nel salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni, con Ettore Gotti Tedeschi, organizzato dalla Unione Locale di Piacenza dei Giuristi Cattolici, sul tema “Chiesa, finanza e Vaticano – dal caso IOR ad oggi”.

“Non sono in grado di spiegare l’operato di Papa Francesco – ha affermato  Gotti Tedeschi ai microfoni di Telelibertà -, perché sono lontano dalle vicende Vaticane ormai da due anni e mezzo”.
Si circondi di persone competenti – è il consiglio che, anche tramite una lettera aperta, l’economista dà al Pontefice -, che amano la Chiesa e che vogliono realmente servire il Papa e non servirsi del Papa“.

“Per fare pulizia – prosegue – bisogna conoscere molto bene le situazioni che vanno pulite, dare compiti e obiettivi ben precisi a persone che sappiano fare pulizia”.

In merito alla sua nomina a presidente dello Ior, nel 2009, da parte di Papa Benedetto XVI, Gotti Tedeschi ha rivelato le motivazioni che l’allora pontefice gli diede per quel delicato compito: “Dobbiamo ridare credibilità alla Chiesa, che è una autorità morale universalmente riconosciuta, anche nei fatti economici. E dobbiamo farlo con esemplarità”.

La conversazione con l’economista “vuole essere un atto di giustizia nei suoi confronti, all’inizio del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco” ha spiegato l’avvocato  Livio Podrecca, presidente della UGCI di Piacenza introducendo l’incontro.

L’incontro è stato arricchito da brevi parentesi musicali da parte del Gruppo Enerbia.

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