La guerra tra Ucraina e Russia frena Stalker 2, il commento degli sviluppatori
Di Andrea Peroni 16 Giugno 2022 03:42
Uno dei grandi assenti della conferenza di Xbox di domenica 12 giugno è stato senza dubbio STALKER 2: Heart of Chornobyl, e il motivo di tale assenza è più serio del previsto. Nel corso di un Extended Showcase organizzato da Microsoft, GSC Game World ha parlato dello stato dei lavori sul gioco, ufficialmente rinviato al 2023 e colpito duramente dalla guerra in corso tra Ucraina e Russia.
Lo studio, che ha sede a Kiev, è stato costretto a rivedere la sua roadmap da quando a febbraio le truppe di Mosca hanno iniziato l’invasione del Donbass dando così inizio a una guerra contro il paese guidato da Volodymyr Zelensky. La vita degli ucraini è cambiata rapidamente e la situazione ancora oggi non accenna a migliorare. Le conseguenze del conflitto si sono fatte sentire sull’economia globale, tra sanzioni e materie prime, e anche il mondo dei videogiochi ne ha risentito.
Anche il lavoro di GSC Game World, al lavoro sul survival horror da diversi anni, ne ha infatti risentito. Lo studio, che dapprima aveva messo in pausa lo sviluppo di Stalker 2, ha spostato la sua sede principale a Praga, in Repubblica Ceca, per permettere a una parte del team di riprendere una vita quanto più normale possibile, avendo però sempre in mente gli orrori della guerra. Tra gli sviluppatori di GSC c’è chi ha perduto la casa, membri della famiglia, amici e conoscenti.
In un toccante video postato da Xbox sui suoi profili social, vari membri della squadra di Stalker 2 hanno condiviso immagini e storie, per mostrare al mondo quanto questo conflitto abbia avuto impatto sulle vite delle persone comuni. Alcuni sviluppatori, negli ultimi mesi, hanno inoltre deciso di lasciare GSC Game World per arruolarsi nell’esercito ucraino e difendere la propria patria, in una situazione che fino a pochi mesi fa sarebbe stata considerata irreale.
Tra tanti intoppi e imprevisti, lo sviluppo di Stalker 2: Heart of Chornobyl sta comunque proseguendo, anche se è chiaro che uomini e donne di GSC abbiano ben altro per la testa in questo momento così tragico.
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