L’horror per eccellenza: il futuro di Resident Evil tra remake e realtà virtuale
Di Andrea Peroni 25 Giugno 2022 04:14
Per essere un franchise che è andato vicinissimo all’autodistruzione, non si può negare che Resident Evil sia riuscito a uscire dal pantano in cui si era arenato con grande stile ed eleganza. Protagonista di una caduta libera per quasi un decennio, il brand horror nato dalla mente di Shinji Mikami che ha segnato una generazione è tornato in auge nell’ultimo lustro grazie a un’attenta opera di restauro e di innovazione che hanno rilanciato il suo nome tra quello dei grandi.
Strano da dire, ma fu proprio l’innovazione a condannare apparentemente per sempre Resident Evil all’oblio, con un sesto capitolo principale uscito nel 2012 che seguiva la deriva action del franchise in grado però di scontentare tutti, o quasi. Per molti anni, il pubblico nostalgico ha creduto che il tempo per gli zombie della Umbrella Corporation fosse ormai finito, testimone di un’epoca e un’azienda che non c’erano più. Nel 2016, poi, arriva il colpo di coda che non solo riaccende le speranze ma rinvigorisce con prepotenza le sorti della serie. Con Resident Evil 7: Biohazard, lanciato l’anno successivo anche per la realtà virtuale, Capcom si riappropriava con prepotenza del ruolo di leader, con un survival horror in prima persona da oltre 10 milioni di copie vendute destinato a lasciare il segno.
Da lì in poi, la strada della serie è stata tracciata, con Capcom che da anni si sta dedicando ad ampliare l’universo narrativo andando anche a rivisitare i suoi grandi classici del passato. Insieme al Resident Evil: Village, ottava iterazione principale del brand, negli ultimi anni sono stati riproposti anche alcuni dei più amati videogiochi classici attraverso sapienti e riuscite operazioni di restauro. Tra tutte, risulta impossibile non citare il remake di Resident Evil 2, riscuotendo nel 2019 un successo globale di vendite, critica e pubblico. Considerato uno dei migliori videogiochi mai realizzati, Resident Evil 2 Remake ha rimesso in chiaro quanto il pubblico avesse bisogno di rivivere le emozioni di un tempo, cercando di riadattarle al mondo moderno. Operazioni simili a quelle attuate da Activision e Square Enix rispettivamente con Crash Bandicoot e Final Fantasy VII, ogni volta in grado di ricordare a tutti che il classico non muore mai.
Nessuno stupore quindi, o quasi, quando all’inizio di giugno Capcom ha annunciato ufficialmente lo sviluppo del remake di Resident Evil 4, altro amato videogioco della saga lanciato originariamente nel 2005 che tornerà in una veste tutta nuova dal 24 marzo 2023 su PS5, Xbox Series X e PC. Questa volta, per l’azienda nipponica, le cose saranno però più delicate rispetto a prima. Sebbene molti giocatori ricordino con affetto RE4, è altresì vero che in tanti ritengono proprio questo il videogioco dal quale ha avuto inizio la lenta discesa del franchise, votato maggiormente all’azione a discapito di ciò che aveva catturato il pubblico nel corso della prima trilogia. Per l’epoca, Resident Evil 4 rappresentò un notevole passo avanti soprattutto tecnico per la serie, che finalmente andava incontro a un’importante evoluzione anche dal punto di vista del gameplay abbandonando ad esempio la telecamera fissa per posizionarla invece alle spalle del protagonista.
Un tocco di modernità molto apprezzato all’epoca, che Capcom ha poi riutilizzato anche per i recenti remake del secondo e terzo capitolo, e le cose non cambieranno con Resident Evil 4. Ancora una volta, gli sviluppatori andranno nella direzione di un rinnovamento grafico totale sfruttando gli ultimi ritrovati del RE Engine, non senza andare a rielaborare quelli che sono elementi cardine dell’esperienza. Edvin Edsö, produttore di Capcom, ha ad esempio svelato che vestiremo nuovamente i panni di Leon S. Kennedy nel remake, sopravvissuto agli eventi di Raccoon City di sei anni prima e impegnato in una missione di vitale importanza in Spagna durante la quale sarà però coinvolto in un nuovo vortice di orrore e morte. Le tinte e le atmosfere di El Pueblo, destinazione dell’impavido ex poliziotto, sembrano essere state riviste verso toni più dark a giudicare dalle prime sequenze mostrate, maggiormente in linea con l’ultima evoluzione del franchise.
È probabile quindi che con RE4 Remake, gli sviluppatori andranno a ritoccare alcuni elementi della trama principale del gioco originale, con l’intenzione forse di guardare al futuro. Peraltro, Capcom vuole espandere il brand senza porsi limiti al momento, e il restauro dei grandi classici del passato potrebbe essere sfruttato come trampolino di lancio per un ipotetico Resident Evil 9 ancora non annunciato ma certamente in sviluppo, considerando la conclusione degli eventi di Village. E proprio Village, il gioco più recente della serie, sarà rilanciato con il corposo DLC Winters’ Expansion che introdurrà nuovi tasselli della storia e il multiplayer, e inoltre nel corso del 2023 su PlayStation VR2 con una versione riadattata per la realtà virtuale, seguendo quanto accaduto anche con il settimo capitolo. Resident Evil è rinato anche grazie alla Virtual Reality, e sarebbe stato assurdo non approfittare del visore di nuova generazione di casa Sony per replicare un’operazione molto apprezzata.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE