The First Soldier, l’ennesima delusione di una Square Enix in stato confusionale
Di Andrea Peroni 19 Ottobre 2022 04:37
Se non avete mai sentito parlare di The First Soldier, pazienza. Square Enix non ha fatto granché per pubblicizzarlo, e a dire il vero sin dalla sua presentazione il gioco, per dispositivi mobile, non aveva certo attirato molte attenzioni su di sé. E cosa può fare una grande azienda, di fronte a un titolo dalla traballante notorietà? Lo chiude, ovviamente, anche se sono passati pochi mesi dalla sua uscita.
Nato come parte del grande universo di Final Fantasy 7, che Square Enix sta rilanciando negli ultimi anni grazie a operazioni come il Remake curato da Tetsuya Nomura o la remastered di Crisis Core in uscita a fine anno, The First Soldier prometteva qualcosa di fresco e rivoluzionario per il franchise – e l’intera azienda. È forse possibile prendere Final Fantasy, da decadi simbolo dell’inossidabile grandezza del genere jrpg, e riformularlo seguendo le dinamiche di un battle royale, ancor meglio se per il mercato di smartphone e tablet? La risposta, secondo Square Enix, era sì. Peccato che l’azienda nipponica, che da tempo si trova in uno status di totale confusione, non avesse fatto i conti con la feroce concorrenza.
Emergere nel mondo mobile, del resto, non è mai facile. Smartphone e tablet sono ricolmi di free to play che da anni hanno conquistato la scena, basti pensare ai numeri di Candy Crush, Clash of Clans, Clash Royale, Call of Duty Mobile, Fortnite o Hay Day. Negli ultimi tempi, poi, sempre più aziende si stanno interessando a questo settore. Electronic Arts ha lanciato Apex Legends Mobile, e presto farà la stessa cosa con uno spin-off di Battlefield; Sony ha da tempo annunciato di voler espandersi nel mercato smartphone e tablet, sui quali arriveranno le grandi ip di PlayStation; lo stesso vale ad esempio anche per Ubisoft, che tra i tanti titoli in sviluppo ha Rainbow Six Siege per mobile e The Division: Resurgence. Square Enix, dal canto suo, non poteva fare a meno di guardare questo florido mercato con occhi indiscreti, ma ancora una volta il gigante nipponico, da tempo in fase di riorganizzazione, sembra non averci capito molto.
L’11 gennaio 2023, dopo soli 14 mesi di attività (incostante), The First Soldier chiuderà infatti i battenti. Pochi utenti attivi, scarso supporto da parte degli sviluppatori, livello di interesse mai realmente decollato: sono tanti i problemi di The First Soldier, a partire da un game design non proprio azzeccato, che in fin dei conti si rivela essere l’ennesima occasione mal sfruttata dall’azienda per monetizzare da giochi mobile. Era già successo nel 2020 con Kingdom Hearts: Dark Road, concepito con un gameplay da far ribrezzo. È capitato ora con lo spin-off di Final Fantasy 7, il quale saluterà il suo (limitato) pubblico. E nessuno, probabilmente, sentirà la sua mancanza.
È davvero così difficile portare i grandi brand su mobile? Alcune aziende affermano di sì, come ad esempio Take Two Interactive. Il gigante americano ha da poco acquisito Zynga, una garanzia in questo settore, per cercare di portare su smartphone e tablet i suoi importanti franchise – assurdo pensare che, nel 2022, non esista un Gta Mobile. Altre aziende, invece, sono già riuscite a compiere questo importante passo, con successi stratosferici. Activision, ad esempio, è attesa a breve al varco con Call of Duty Warzone Mobile, che promette di catalizzare l’attenzione di milioni di giocatori.
Square Enix, invece, appare ancora come un corpo estraneo. Un’azienda che sa di dover esplorare ed affrontare un mercato in continua evoluzione, ma apparentemente incapace di farlo. Un colosso, un nome che ha dato i natali a gargantueschi successi come Final Fantasy, Dragon Quest e Kingdom Hearts, che non riesce però più a venire a capo di questa intricata matassa che è il mondo mobile – e non solo: recentemente la società ha fatto piazza pulita dei suoi team occidentali, ri-centralizzando il tutto verso il Giappone e rilanciando con numerosi jrpg tra cui The Diofield Chronicles e il prossimo Octopath Traveler 2. Inesperienza? È solo questione di tempo? Forse. Questo, però, è un mondo che cambia in continuazione, richiedendo rapide decisioni e prese di posizione. Square Enix, al momento, sembra non riuscire a garantire nessuna di queste due caratteristiche fondamentali per un nome tra i top dell’industria.
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