La serie Fifa proseguirà senza Electronic Arts. Ma con chi?
Di Andrea Peroni 17 Marzo 2023 04:17
Con la rielezione alla guida della Federation Internationale de Football Association fino al 2027, Gianni Infantino è un fiume in piena. Nel suo intervento a Kigali, in Ruanda, il dirigente italo-svizzero ha ringraziato tutti i presenti per la fiducia e raccontato gli ultimi importanti traguardi raggiunti dalla Fifa con ricavi record dopo i Mondiali in Qatar (7,5 miliardi di dollari, contro i 6,4 inizialmente posti come obiettivo), senza però scendere nei dettagli di quelle che saranno le prossime riforme del calcio in fatto di Mondiali, regole e competizioni in giro per il mondo.
Nel suo discorso, comunque, Infantino ha toccato anche un argomento molto delicato in questo momento storico, mai come oggi sinonimo di indecisione: i videogiochi della serie Fifa.
Per chi non conoscesse le più recenti vicende, la serie videoludica Fifa è un tradizionale appuntamento annuale per il mercato console, pc e mobile, con milioni e milioni di giocatori ogni anno, ma in questo momento il tutto si trova in un limbo di incertezze. Lo scorso anno, con grande sorpresa di tutti gli addetti ai lavori, Electronic Arts, storica partner della Fifa da quasi trent’anni per la realizzazione di questi prodotti, ha infatti annunciato la fine dell’accordo a partire dal 2023.
I motivi sono principalmente di natura economica (oggi la Fifa chiede troppi soldi per il proprio marchio, costi che Ea non intende più sopportare), ma sotto potrebbe esserci altro. In realtà, poco importa: le strade delle due società si divideranno ufficialmente fra pochi mesi, quando il publisher americano lancerà sul mercato la nuovissima esperienza Ea Sports Fc. Che, in fin dei conti, sarà il classico videogioco sportivo da sempre noto con il nome di Fifa ora re-brandizzato per proseguire senza problemi la propria corsa.
E la Fifa, adesso, cosa farà? Il presidente rieletto Infantino ha discusso dell’argomento nel corso del recente 73esimo Congresso della federazione, non senza lasciare punti oscuri nella questione. Infantino ha ripreso sostanzialmente le sue stesse parole pronunciate nella primavera dello scorso anno quando il divorzio con Ea divenne ufficiale, ribadendo non solo che continueranno a esistere videogiochi della serie Fifa, ma anche che “il nuovo gioco, così come Fifa 25, 26, 27 e così via, sarà il miglior videogioco di calcio per qualsiasi ragazzo o ragazza”, con parole che ovviamente fanno ben sperare tutti gli appassionati.
Il vero problema, semmai, è che queste parole di Infantino suonano più come una dichiarazione d’intenti che una vera e propria conferma. Il presidente della Fifa si è affrettato a spiegare che presto arriveranno nuove informazioni sul videogioco virtualmente previsto per la fine dell’anno, dividendosi appunto da Ea Sports Fc, ma tutto è ancora all’oscuro del grande pubblico. Neppure i più quotati insider e addetti ai lavori hanno ancora avuto notizie circa i possibili publisher e software house coinvolte in questa nuova partnership, e si sa: il tempo stringe. L’autunno è lontano appena sei mesi, e ancora il futuro del brand è da scrivere.
Lo scorso anno, poco dopo l’annuncio del divorzio tra Ea e Fifa, iniziarono a circolare voci su una possibile partnership con 2k Games, sussidiaria di Take-Two Interactive esperta nella realizzazione di videogiochi sportivi insieme a Nba, Pga e Wwe. Dopo quasi un anno, ancora tutto tace sul fronte 2k Games, e non solo lì. Se coinvolgimenti da parte di Sony, Nintendo e Microsoft sono del tutto da escludere (l’azienda americana è attualmente impegnata ad acquisire Activision, attività che richiede tempo ed energie anche e soprattutto finanziariamente parlando), anche altri grandi nomi del panorama come Ubisoft, Square Enix, Capcom, Focus e Bandai Namco sembrano fuori portata per un accordo del genere. Sviluppare un videogioco di calcio che riesca a dare filo da torcere ai prodotti Ea Sports, del resto, non è facile, e non è un caso che ancora oggi i giochi di calcio del publisher americano facciano terra bruciata dei competitor alle loro spalle.
L’unica alternativa possibile insieme a 2k, in questo momento, potrebbe essere Tencent, gigante dell’elettronica cinese, ma anche da Pechino non sono arrivate informazioni o indiscrezioni su un possibile videogioco di calcio in sviluppo, una notizia che raramente non riesce a trapelare dagli uffici dei diretti interessati nonostante i livelli di segretezza. In più, Ea Sports può vantare decenni di esperienza in questo settore, cosa che nessuno, neppure 2k possiede, nonostante i suoi numerosi titoli sportivi. Insomma, se Ea probabilmente vedrà diminuire drasticamente le sue vendite a causa del cambiamento di nome, anche la Fifa rischia di non ritrovarsi tra le mani quel capolavoro che Infantino spera.
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