Anno fiscale, c’è chi scende e chi sale: profondo rosso Ubisoft, Take Two prepara Gta 6
Di Andrea Peroni 23 Maggio 2023 03:53
Maggio significa resoconti fiscali per le aziende del settore videoludico, che fanno i conti con i risultati dell’anno fiscale terminato a marzo e proiettano le proprie strategie verso il futuro. E nello stesso periodo in cui Nintendo domina il mercato con 10 milioni di copie di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom vendute in appena tre giorni, il risultato più grande mai ottenuto dal franchise, c’è chi deve leccarsi le ferite per la gestione scellerata del proprio portfolio.
Dopo la salita, arriva inevitabilmente il momento della discesa, e Ubisoft lo sa molto bene. I dati dell’ultimo anno fiscale confermano i grandi problemi che affliggono il colosso francese, ora pronto a cambiare il suo modo di lavorare: dai 241 milioni di dollari di utili nell’a.f. 2022, Ubisoft ha registrato perdite per oltre $ 585 milioni, segnando un record negativo impressionante. Sui ricavi pesa l’assenza di grandi franchise lanciati sul mercato, e anche i due nomi di spicco della passata stagione, Just Dance 2023 e Mario + Rabbids: Sparks of Hope, hanno sottoperformato. Un’impresa quasi degna di nota: il gioco di ballo è da sempre sinonimo di divertimento in famiglia, mentre il secondo porta il nome di una delle più grandi icone pop dei videogiochi. Fare male anche con loro, in effetti, non era certo facile.
Ubisoft paga non solo queste performance al di sotto delle aspettative, ma anche i disastri commerciali di giochi come Roller Champions e Rainbow Six: Extraction, ai quali si aggiungono anche i risultati di Far Cry 6 e altri titoli precedentemente lanciati. Sembra che la magia di casa Ubisoft si sia dissolta nel nulla, complice una pandemia che ha devastato la catena produttiva: il piratesco Skull and Bones è ancora oggi disperso in mare, Avatar: Frontiers of Pandora non si è più fatto vedere, e un gioco come Beyond Good and Evil 2 sta succhiando soldi da tempo indefinito senza alcuna data di uscita in vista.
Di fronte a questi numeri, l’unica strategia scelta da Ubisoft, che negli ultimi mesi ha cancellato molte produzioni e cercato investitori, o addirittura acquirenti, è stata quella di spostare la sua attenzione su due mercati di riferimento. Il primo è quello dei free to play, giochi cioè con servizi live sui quali l’azienda potrà monetizzare attraverso contenuti digitali, microtransazioni e altro ancora; il secondo è quello di Assassin’s Creed, che più che un franchise oggi è visto come una vera e propria ancora di speranza per il publisher. Se già il numero di sviluppatori al lavoro sulla serie era alto, Ubisoft ha annunciato un aumento della forza lavoro del 40%. Si tenta insomma il tutto per tutto, e lo si tenta proprio con il brand che intorno al 2010 ha portato all’esplosione di Ubisoft.
In attesa di sapere come se la passano altri nomi dell’industria, anche il resoconto fiscale di Take-Two Interactive ha fatto chiacchierare. La società continua a navigare in buone acque, il Ceo Strauss Zelnick si è detto interessato a sfruttare eventuali console di metà generazione che potrebbero essere rivelate nel corso di quest’anno, e ha indirettamente, ma neanche troppo, preparato i giocatori all’arrivo di Grand Theft Auto 6.
Sebbene il quinto gioco, lanciato originariamente nel 2013, stia continuando a vendere come il pane (5 milioni di pezzi nell’ultimo trimestre, e ora il gioco ha superato la quota di 180 milioni di copie in totale), è (quasi) giunto il tempo che Rockstar Games riveli al mondo il suo prossimo kolossal, in previsione di un’uscita che potrebbe verosimilmente arrivare alla fine del 2024. Le previsioni di Zelnick mostrano infatti un’impennata degli introiti in occasione dell’anno fiscale che va da aprile 2024 a marzo 2025, grazie all’uscita di “diversi titoli rivoluzionari che stabiliranno nuovi standard nel settore”. Il nome di Gta 6 non è stato minimamente pronunciato, quasi come se fosse un tabù. Ma è ovvio che l’azienda stia preparando il terreno per questo nuovo crack del mercato.
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