Trespidi attacca la Regione: “Ci stringe in una tenaglia”

19 Ottobre 2012 15:26

AGGIORNAMENTO DELLE 17.00

Il presidente della Provincia Massimo Trespidi, a margine del consiglio provinciale, sottolinea che le prossime tappe verso il referendum saranno quelle previste dalla normativa. Dopo il via libera della Corte di Cassazione, quindi, il Ministero dell’Interno comunicherà l’atto alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il referendum – del valore di circa 500mila euro – dovrebbe aprire le sue consultazioni in primavera. “Abbiamo voluto chiedere l’opinione dei piacentini su un passaggio così storico, ed epocale – ha detto il presidente Trespidi -. Questo appuntamento referendario non deve essere targato da alcun partito: è uno strumento fornito ai piacentini, perchè liberamente possano esprimere un’opinione, in assoluta serenità. Sarà uno spazio di democrazia”. Ed è su Bologna che il presidente scarica gran parte delle responsabilità. “Dovremmo essere preoccupati non tanto dallo scioglimento del consiglio – accusa Trespidi – quanto dall’azione “a tenaglia” che Regione e Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, ndc) sta portando avanti nei confronti della Provincia. La Regione, che vuol fare la prima classe, sta ragionando secondo il progetto del Governo: mentre noi parliamo, ci passano sopra alla testa, ci svuotano. Ci vogliono delegittimare, nel silenzio assordante di Vasco Errani, presidente della Regione”. Il ministro Filippo Patroni Griffi ha annunciato per venerdì prossimo il decreto, dove sarà scritto come e quando gli accorpamenti saranno ufficiali. Sull’ipotesi di commissariamento delle Province, “Non si può lasciar passare tutto – ha detto Trespidi -, è antidemocratico”.

AGGIORNAMENTO DELLE 15.49

Il referendum non è solo del Pdl. Il consiglio provinciale si scalda, dopo che, ieri sera, la Corte di Cassazione ha annunciato al presidente della Provincia, Massimo Trespidi, il via libera al referendum per il passaggio in Lombardia. “Mandarci a casa alla fine di novembre è un atto di dittatura – commenta Filippo Bertolini del PdL -: chi non è stato eletto dai cittadini, piuttosto, dovrebbe ritirarsi dalla scena. Sono preoccupato dalle dichiarazioni del presidente della Provincia di Parma, Vincenzo Bernazzoli (ieri on line sul nostro sito, ndc). Tutto il consiglio si esprima contro Parma: non siamo un piccolo comune, siamo una provincia virtuosa, cui è toccato unirsi a una provincia che virutosa non è. Questo non è il refernedum del PdL ma dei cittadini”. Provocatoria la replica di Marco Bergonzi del Pd: “Noi andiamo tutti a votare, sicuramente, e dimostreremo che i piacentini vogliono stare in Emilia”.

 

“Questo potrebbe essere il nostro ultimo consiglio provinciale. Avevamo fissato un consiglio aperto sulla società “Seta”, per la fine del mese, ma aspettiamo di capire gli esiti della riunione dei presidenti dei consigli provinciali, a Roma, prevista per il 25 ottobre: la situazione è drammatica, nel settore dei trasporti, e avremmo potuto fare tanto per sollecitare un intervento. Non sappiamo se fare un ultimo consiglio, a fine mese, per salutarci”. Questo il commento drammatico con cui il presidente del consiglio provinciale, Roberto Pasquali, ha aperto la seduta di oggi, annunciando la fine, ormai imminente, dell’ente di corso Garibaldi. Ieri la Corte di Cassazione ha approvato il referendum deliberato dal consiglio provinciale di Piacenza per chiedere ai cittadini se vogliono trasferire la provincia in Lomabrdia, è il primo caso in Italia.

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