“Guerra dell’acqua”, armistizio per salvare fiumi e agricoltura
20 Ottobre 2012 18:13
Andare oltre la “guerra dell’acqua” che scoppia tutte le estati a Piacenza e provincia. E’ questo lo scopo del convegno che questa mattina ha visto impegnati gli ambientalisti di Legambiente e No tube, le istituzioni locali, i produttori agricoli e una lunga serie di esperti: tutti al capezzale dei fiumi piacentini per cercare una soluzione che possa garantire tanto il deflusso minimo vitale, quanto acqua a sufficienza per irrigare i campi.
“Lanciamo due idee – ha detto la presidente provinciale di Legambiente, Laura Chiappa – che possono essere attuate rapidamente: innanzitutto un maggior utilizzo di quelle forme di accumulo che sono i laghetti seminaturali, che possono garantire milioni di metri cubi di acqua non solo del Trebbia. E poi tutti i soggetti interessati si impegnino a sottoscrivere un “contratto di fiume”, ossia un complesso di norme e di studi che consentano di utilizzare meglio questa fondamentale risorsa”.
Ad aiutare la convivenza può pensarci la tecnologia: “Il mio ragionamento – ha sostenuto l’ingegnere idraulico e esperto fluviale, Riccardo Telò – è semplice: per avere più acqua bisogna usarne meno, per arrivare a ciò occorre cambiare la cultura del suo utilizzo, anche in agricoltura. Ci sono metodi di irrigazione più moderni e scientificamente all’avanguardia che ci possono consentire di raggiungere questo scopo, basta volerli approfondire”.
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