Province, uffici trasferiti a Parma?
01 Novembre 2012 19:10
Un attacco alla democrazia, un provvedimento surreale, un riordino deciso con metodi condominiali. Sono solo alcuni dei commenti registrati oggi tra gli amministratori italiani in seguito al riordino territoriale varato dal consiglio dei ministri che ha ridotto le provincie italiane da 86 a 51. Tra quelle tagliate, come noto c’è anche Piacenza che si unirà a Parma, con la città ducale che avrà il capoluogo in virtù della popolazione più numerosa.
Come riferito ieri, a partire da gennaio del 2013 le giunte saranno soppresse.
Il decreto prevede inoltre che gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle citta’ capoluogo. Il riordino delle Province – sottolinea infine il governo – “e’ il primo tassello di una riforma piu’ ampia che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto dimezzati. Al termine di questo processo sara’ possibile calcolare gli effettivi risparmi che comporterà questo provvedimento”.
Sul caso è intervenuto l’onorevole Foti del Pdl che lancia l’allarme sul taglio degli uffici degli organi dell’ente. “Pare infatti – sostiene Foti – che alle tante corbellerie contenute nel decreto si sia aggiunta quella macroscopica per la quale la sede degli uffici della Provincia dovrebbero avere ubicazione solo nel capoluogo, senza alcuna sede decentrata. Se cosi fosse veramente – osserva il deputato del PdL – allora chi ha svillaneggiato il referendum per passare in Lombardia dovrebbe avere il buon gusto di ricredersi. Al di la’ di fantasiose ed impossibili trattative – conclude Foti – resterebbe,infatti, che solo mantenendo il capoluogo a Piacenza, e quindi passando in Lombardia, potremmo mantenere non solo i centri direzionali ma anche la sede degli uffici della Provincia che, diversamente, saranno tutti trasferiti a Parma.”
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