Comune, 4 milioni di tagli in arrivo. E nessuno vuole fare lo sponsor
11 Febbraio 2013 11:07
La spending review decisa nello scorso luglio penalizza Piacenza. Secondo lo studio della commissione ministeriale che sta calcolando i costi standard che ogni amministrazione deve rispettare, la nostra amministrazione ha una macchina burocratica leggera: per il funzionamento degli uffici (entrate, tecnici, anagrafe, stato civile, elettorale, leva, statistica e servizi generali) Palazzo Mercanti spende 13,9 milioni, mentre potrebbe permettersi di arrivare fino a 17,3 milioni. Un risparmio di 3,4 milioni che non viene premiato dalla spending review, che ha riservato a Piacenza tagli per 3,9 milioni di euro. Ma il nostro non è il solo Comune virtuoso a essere penalizzato: Torino è di 82 milioni sotto la spesa standard consentita per la burocrazia interna, ma dovrà fare fronte a una sforbiciata di 33 milioni. Di contro, a Napoli si concentra il 37,8% degli sprechi totali, ma solo il 5,1% dei tagli: l’amministrazione partenopea sfora il fabbisogno standard di 118,5 milioni, ma si vedrà costretta a tagliarne solo 43,5.
I dati sono riportati sull’edizione del Sole 24 Ore di oggi, il titolo è eloquente: “I tagli ai Comuni ignorano gli sprechi”.
Ma per Piacenza c’è un’altra brutta notizia: è stato infatti dichiarato deserto per mancanza di proposte il bando con cui l’amministrazione cercava privati interessati a sponsorizzare le iniziative in ambito sportivo, culturale e assistenziale per il triennio 2012-2014. La crisi si fa evidentemente sentire anche qui.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà