Piacenza, sempre più disoccupati: +5%. Un terzo è sotto i 30 anni
24 Settembre 2013 10:23
L’inizio del 2013 è stato davvero molto pesante per l’economia piacentina, in particolare per il mondo dell’occupazione. Secondo il rapporto elaborato dalla Provincia e relativo al secondo trimestre dell’anno nel periodo aprile-giugno 2013 le persone che si sono presentate ai Centri per l’impiego per iscriversi e dichiarare l’immediata disponibilità al lavoro sono state 1.807: il 34% è rappresentato da giovani sotto i 30 anni, il 52% da donne. I dati relativi ai flussi di ingresso nello stato di disoccupazione confermano l’intensità di questa fase di crisi: nel periodo considerato, infatti, si registra un incremento di 80 unità (+5%) rispetto al secondo trimestre 2012 e di 134 unità (+8%) rispetto al secondo trimestre 2011.
Le imprese piacentine hanno realizzato 7.775 assunzioni, 706 avviamenti in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-8%). Un calo a cui fa da contraltare la sempre crescente precarizzazione: nell’area del lavoro dipendente il contratto più diffuso, pari al 66% del totale, risulta quello a tempo determinato (5.103 movimenti), seguito dal tempo indeterminato (1.637 avviamenti) e dall’apprendistato (322). Risultano attivati anche 470 contratti di collaborazione.
Nel primo semestre del 2013 sono state 50 le procedure di crisi avviate da imprese localizzate in provincia di Piacenza, in netto aumento rispetto al corrispondente periodo del 2012, quando erano state 28. Le aziende coinvolte nelle procedure di mobilità appartengono principalmente all’industria metalmeccanica (11) e al commercio (7). Da gennaio a giugno si sono registrate 344 nuove iscrizioni nelle liste di mobilità in seguito a licenziamenti collettivi. Nel primo trimestre gli inserimenti sono stati 155, nel secondo 189. In termini tendenziali, ossia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si osserva una riduzione nel numero di licenziamenti, scesi da 374 a 344 (-8%).
L’andamento congiunturale negativo viene confermato anche dalla forte crescita nelle ore di cassa integrazione concesse (2.3 milioni totali, +88% rispetto al secondo trimestre 2012), in particolare negli interventi straordinari (+284%) e in quelli in deroga (+101%). L’analisi ha fatto emergere come sia in atto una redistribuzione delle ore di cassa integrazione in termini settoriali: accanto al peso significativo del manifatturiero (in particolare il metalmeccanico) crescono le ore autorizzate nei trasporti-magazzinaggio, nel commercio e nell’edilizia. Si segnala, infine, la lieve crescita del numero di lavoratori sospesi e coinvolti in interventi di cassa integrazione in deroga: +3% in termini tendenziali.
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