Crisi senza fine, nel 2013 Piacenza ha perso una impresa al giorno
31 Ottobre 2013 10:19
E’ ancora negativo il quadro generale che riguarda le imprese piacentine: in un anno la provincia di Piacenza ne ha perse 636, nel 2013 la tendenza parla di una in meno al giorno.
Lo ha reso noto la Camera di commercio: il nuovo risultato, relativo alla fine di settembre, dice che lo stock di imprese registrate è pari a 30.856 unità. Sono complessivamente 636 in meno di quelle che si contavano a fine settembre 2012 e 1.004 in meno se ci si riferisce al settembre 2011.
Sono in tutto sette i settori nei quali la variazione è stata positiva (servizi di alloggio e ristorazione, attività immobiliari, fornitura di energia, attività sportive, artistiche e di intrattenimento, servizi alle imprese, fornitura di acqua, reti fognarie e gestione rifiuti, istruzione). I cali maggiori hanno invece interessato l’agricoltura e le costruzioni.
Una risposta all’emergenza è contenuta nella relazione programmatica 2014/2016 presentata dal presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti questa mattina al consiglio generale: “Per il solo 2014 abbiamo previsti 2 milioni di euro di sostegno alle imprese, ma senza aiuti strutturali decisi dal governo rischiano di rivelarsi inutili sul lungo periodo. Occorrono provvedimenti per abbassare il costo del lavoro e ridare competitività alle aziende”.
Nei primi nove mesi del 2013 le iscrizioni sono state 1.279 e le cessazioni 1.678. Nel novero di queste ultime vanno però ricomprese anche cancellazioni eseguite d’ufficio che non hanno quindi un vero e proprio contenuto congiunturale. Al netto di questi provvedimenti amministrativi il saldo tra nate e cessate nei tre trimestri è pari a -262 unità (tasso di crescita negativo pari al -0,84%).
Il saldo tra iscrizioni e cessazioni – sempre al netto delle cancellazioni d’ufficio- è positivo per le società di capitale e le altre forme giuridiche mentre assume segno negativo per società di persone e ditte individuali.
Il 90,1% delle imprese registrate è attualmente attivo mentre l’1,5% è interessato da procedure concorsuali ed il 2,9% risulta invece in scioglimento o liquidazione. Commercio, costruzioni e manifatture sono i settori nei quali risulta più alta l’incidenza delle imprese in liquidazione.
I DATI DELLA CAMERA DI COMMERCIO
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