Nove morti ancora in attesa di giustizia. A “Provincia Thriller” la strage di Strà
23 Novembre 2013 08:00
La memoria piacentina del 20esimo secolo non conosce episodio più drammatico di quello accaduto il 30 luglio del 1944 a Strà di Nibbiano.
I morti furono 9, tra loro donne, anziani e un bimbo di due anni.
A ricordare quell’atroce pagina di storia del nostro territorio c’è un monumento che si trova di fronte all’edificio in cui le vittime innocenti trovarono la morte. In paese si dice che alla base del cippo sia stata depositata una bottiglia con all’interno i nomi dei colpevoli della strage.
Nomi che le famiglie attendono ancora di conoscere, il fascicolo infatti, è ancora aperto presso la Procura militare di La Spezia. Un episodio che ha segnato la memoria degli abitanti tanto da non volerne parlare nonostante il tempo trascorso. Il contesto è quello della Resistenza italiana. Due gli episodi ricostruiti dagli storici che potrebbero rappresentare il movente:
un soldato tedesco venne ucciso in Valtidone e al tempo si diceva che “per ogni tedesco ucciso sarebbero morti 10 italiani”. Sempre in quel periodo i partigiani guidati dal Ballonaio riuscirono a sottrarre ai tedeschi 800 fucili.
La troupe della trasmissione di Telelibertà Provincia Thriller, giunta alla sua quarta puntata, ha raccolto le testimonianze sul posto e ha ricostruito gli eventi con gli storici che, grazie alle loro meticolose ricerche, hanno portato alla luce i fatti accaduti durante la Resistenza. Conduce Nicoletta Marenghi, riprese di Davide Scaravaggi, regia di Giuseppe Piva.
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