Psc di Piacenza, dibattito in aula. Asili pubblici, scintille in maggioranza
10 Marzo 2014 17:43
Dopo 8 anni di lavori e di studio è arrivato in aula a Palazzo Mercanti il Piano strutturale comunale di Piacenza. A presentarlo l’assessore Silvio Bisotti: “Le linee guida prevedono nessun consumo di suolo, rigenerazione dell’esistente e valorizzazione delle aree militari e demaniali. Speriamo in un confronto costruttivo con l’opposizione, una volta terminato l’iter il Psc sarà trasmesso alla Provincia per le osservazioni”.
Se tutto procederà senza intoppi l’approvazione definitiva dovrebbe arrivare tra 10-12 mesi. Non mancano però le prime critiche dalla minoranza: “Non basta questo documento per dare a Piacenza il colpo d’ala di cui ha bisogno, siamo di fronte a un’occasione persa”, ha commentato Tommaso Foti di Fratelli d’Italia.
Prima della presentazione del Psc, consiglieri scatenati in fase di comunicazioni. Scricchiolii in maggioranza sulla gestione futura degli asili nido comunali. I moderati Roberto Colla e Lucia Rocchi, sostenuti anche da Carlo Pallavicini della Sinistra, hanno chiesto che l’amministrazione mantenga anche in futuro la gestione diretta su tutte le strutture attuali, mentre il capogruppo Pd Daniel Negri ha difeso il ruolo del privato sociale e sottolineato “l’alta qualità dei servizi” dei nidi convenzionati.
Il leghista Massimo Polledri ha chiesto per quale motivo la Polizia municipale non sia dotata di strumenti per il test anti-droga agli automobilisti che vengono fermati, il democratico Marco Pascai ha criticato la mancata autorizzazione al Centro commerciale Gotico di ospitare il mercato del Forte, Stefano Perrucci del Pd ha invitato il Comune a una maggiore sinergia con i vertici della Ricci Oddi per il rilancio della Galleria d’arte.
Infine Giovanni Botti (Ncd) ha invitato i presidi a non distribuire ai ragazzi di quinta superiore un questionario redatto dal Comune sul tema dell’omosessualità e Marco Tassi del Pdl ha attaccato l’amministrazione sia per l’eterno tema delle fioriere di via Caorsana (presto rimosse), sia per il progetto di rilancio della zona di via Roma.
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