Luciano Moia, di “Avvenire”: “Lo Stato è un biscazziere, si fermi”

22 Aprile 2014 15:40

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Da almeno tre anni, “Avvenire” ha cercato di rimarcare in ogni sede come l’azzardo non sia un gioco. E come, piuttosto, costituisca un pericolo. “Quando lo Stato ha deciso di diventare biscazziere – ha detto il caporedattore Luciano Moia, intervistato questo pomeriggio in vista dell’incontro pubblico di domani sera in Sant’Ilario -, ha deciso di investire risorse pubblicitarie nel gioco: e da allora è stato costretto a spendere per l’ordine pubblico, ha pagato per la perdita di ore di lavoro, per la sanità. Si è trovato di fronte a persone malate e ha dovuto cercare di riparare al tentativo di investire nel gioco d’azzardo. Sperava di guadagnarci in modo eticamente condannabile. Perché lo Stato non si ferma? In questi anni la politica, tutta, ha beneficiato in modo massiccio dei proventi derivanti dall’azzardo. Ecco cos’è successo”. E ai giornalisti, accusati da molte società di creare “panico morale”: “La gente sta reagendo, risponde attivamente alle petizioni, come dimostrato dal caso di Piacenza – ha precisato il redattore -. Sarà veramente dura smantellare il sistema, ma le persone, vedendosi penalizzate da questo pericoloso gioco, hanno già scelto da che parte stare”.

Domani l’intervista su Libertà.

NOTIZIA DELLE 12 – Un appuntamento pubblico per discutere e fare il punto sulle dimensioni del fenomeno del gioco d’azzardo patologico a Piacenza e nel nostro Paese. E’ questo il significato dell’incontro pubblico in programma domani alle 21 nell’Auditorium Sant’Ilario e intitolato “Gioco d’azzardo patologico: il contesto nazionale e l’esperienza piacentina”. Al dibattito parteciperà il caporedattore del quotidiano Avvenire Luciano Moia che, nel corso degli ultimi mesi, si è occupato costantemente del tema, con sguardo sui rischi connessi al fenomeno e sull’evoluzione di quella che è diventata una piaga sociale.

La serata è promossa dal Coordinamento provinciale contro il gioco d’azzardo che riunisce Amministrazioni locali (Provincia e Comuni) e associazioni del territorio allo scopo di combattere in modo unitario e capillare la crescente emergenza sociale e sanitaria legata alla dipendenza dal gioco.

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