Jobs act, dai sindacati piacentini si alza un coro di no
25 Settembre 2014 10:45
La voce dei lavoratori di Rdb, di Unieuro, dei metalmeccanici, dei commercianti, dei pensionati, dei precari, dei dipendenti nel “limbo” della Provincia e di tutti i dipendenti pubblici. Sono tante le storie raccontate oggi con forza e determinazione all’attivo unitario di Cgil, Cisl e Uil nel salone Nelson Mandela della Camera del lavoro. Decine tra i centinaia dei lavoratori presenti hanno preso la parola ascoltati da Gianna Fracassi, della segreteria nazionale della Cgil, Giorgio Graziani, segretario regionale della Cisl Emilia-Romagna, Massimiliano Borotti, segretario aggiunto Uil. “Sull’articolo 18 non arretriamo di un passo, se il Governo non tornerà sul tema a dialogare con noi siamo pronti ad ogni iniziativa possibile per fermarlo” ha detto la Fracassi. “Renzi sta provando a dividerci ma non ci riuscirà” ha garantito Graziani. “Le assemblee sindacali sono sempre andate avanti per ore, il sindacato ci ha presi per mano nella disperazione – ha detto una lavoratrice Unieuro -. Questo è il sindacato che vogliamo e che Renzi sembra non conoscere”.
Intanto L’ingegner Paolo Marini di Geve ha chiesto altro tempo per valutare le richieste del sindacato sulla vendita della Rdb e, in particolare, gli esuberi previsti. L’incontro di domani al ministero dello sviluppo economico tra sindacato e Geve è dunque per il momento posticipato.
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