“Inclusione attiva”, Piacenza unica in Regione. Cugini: “Welfare generativo”
09 Dicembre 2015 18:15
Il Comune di Piacenza ha rinnovato la sperimentazione effettuata nei mesi scorsi del Patto di reciprocità, “trasformandolo in un progetto più strutturato – ha spiegato l’assessore al Welfare e ai Servizi sociali Stefano Cugini -, che consente di passare dal semplice assistenzialismo ad un sistema di inclusione attiva”.
La differenza è che, anziché percepire solamente un contributo, le persone coinvolte devono anche impegnarsi all’interno di un sistema di servizi di pubblica utilità.
Un’altra novità è che a breve, oltre agli adulti, potranno prenderne parte anche nuclei familiari iscritti ai servizi per la famiglia, anche nei casi in cui in questi siano presenti minori con difficoltà.
“E’ un bell’esempio di welfare generativo – prosegue Cugini -, una versione declinata del Baratto amministrativo. Un aiuto inaspettato è arrivato del progetto “Diamoci una mano” – l’iniziativa ministeriale finalizzata ad un maggiore coinvolgimento dei cittadini, beneficiari di misure di sostegno al reddito, in attività di cura e riqualificazione della propria città – che ci permette di coprire parte dei costi della sperimentazione”.
“Inoltre – conclude Cugini – il Ministero ci ha riconosciuto come città certificata tra i 13 progetti presenti in Italia, e Piacenza è l’unica città in Emilia-Romagna”.
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