Violenza sulle donne: in aumento le richieste d’aiuto. Coinvolti anche i minori
12 Marzo 2016 07:00
Sono trascorsi pochi giorni dall’8 marzo, festa della donna. Una ricorrenza che per i centri antiviolenza dell’Emilia Romagna rappresenta uno spunto di riflessione. “I dati, purtroppo, mettono i brividi” afferma Donatella Scardi del Telefono Rosa di Piacenza. Il femminicidio continua ad essere una piaga sociale. Nel 2015 in Regione sei donne sono morte uccise dal partner o ex partner e a rivolgersi ai 13 centri del coordinamento regionale sono state ben 3.353 donne, il 2% in più rispetto al 2014. Di queste, il 91,1% ha subito violenza. Coinvolti purtroppo anche i minori: il 77,4% delle donne che hanno subito violenza ha figli.
Intanto, dal coordinamento regionale arriva anche una riflessione sulla situazione generale italiana: “Il nostro – afferma il comunicato – resta un Paese privo di una chiara strategia governativa per contrastare la violenza e mentre si attende un piano d’azione nazionale, si assiste purtroppo all’assegnazione dei fondi ministeriali a soggetti che non hanno i requisiti per essere definiti centri antiviolenza. La cattiva gestione dei fondi, oltre a implicare un non riconoscimento a livello istituzionale della professionalità delle operatrici dei centri, toglie risorse a una realtà già difficile e problematica, tutto – conclude il coordinamento – a scapito delle donne”.
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