Dalla morte di un figlio per Lsd al dialogo con gli adolescenti. L’esperienza di un padre
22 Dicembre 2016 18:30
Come può la morte di un figlio trasformarsi in un sentimento di vita? E’ l’esperienza di un padre, Gianpietro Ghidini di Gavardo in provincia di Brescia, che tre anni fa ha perso un figlio sedicenne in una morte assurda: dopo aver provato un “francobollo” a base di Lsd, una droga sintetica, Emanuele si è buttato in un fiume. Papà Gianpietro ha raccontato la sua esperienza ai ragazzi del liceo san Benedetto nella chiesa di San Raimondo.
Il rapporto tra genitori e figli adolescenti, il dialogo che non c’è sui loro problemi, e come cercare di recuperarlo, è uno degli obiettivi degli oltre 600 incontri che papà Gianpietro ha tenuto da tre anni in tutta Italia.
Ema PesciolinoRosso è il nome della fondazione che Ghidini ha fondato, per aiutare i genitori a ritrovare il dialogo con i propri figli e a non perseguire solamente la ricerca delle proprie soddisfazioni, a cominciare da quelle professionali, e per far capire ai giovani il rispetto della vita e il pericolo delle droghe.
Dopo l’incontro con il Liceo San Benedetto di questa mattina Gianpietro Ghidini sarà questa sera alle 21 nell’auditorium Sant’Ilario.
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