Degrado e sicurezza, il Comune attacca la prefettura: “Richieste autoritarie”
Il prefetto Anna Palombi aveva invitato a sistemare con urgenza l'area di via Colombo.
15 Marzo 2017 19:09
La situazione di degrado all’ex mercato ortofrutticolo di via Colombo, a Piacenza, ha provocato un duro scontro istituzionale tra la prefettura e il Comune. Con una nota ufficiale, gli assessori Silvio Bisotti, Stefano Cugini e Luigi Gazzola hanno replicato alle parole del prefetto Anna Palombi, che ieri durante il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico aveva invocato un intervento per la sistemazione della zona.
“Innanzitutto – attaccano – ci sorprende il taglio autoritario delle disposizioni impartite dalla prefettura al Comune atteso che le competenze e gli interventi necessari spettano a più soggetti e non possono essere scaricati platealmente sull’ente locale. Ci sembra un ingiustificato accanimento da parte di un interlocutore istituzionale contro il quotidiano impegno di chi amministra. Anche per una questione di coerenza rispetto a quando siamo noi a chiedere controlli e rigore sui soggetti gestori dell’accoglienza profughi. E’ bene che si sappia – aggiungono – che le misure urgenti invocate nell’occasione non sono a costo zero, ma destinate a gravare in primis su un bilancio che non ha risorse a disposizione e in ogni caso sulle tasche dei cittadini con le quali gli stessi sono già tenuti a sostenere il costo delle porte blindate e delle inferriate alle finestre per far fronte ai problemi di sicurezza che lo Stato non riesce a garantire”.
Gli assessori snocciolano poi l’elenco di quanto investito per la sicurezza (comprese le telecamere già installate e quelle previste per il futuro prossimo) e insistono sull’importante attività della polizia municipale, per cui è stato chiesto in prefettura anche un servizio notturno. “Per farlo servono risorse – concludono molto polemicamente gli amministratori – che al momento non sono disponibili. Sempre che non si pretenda che per attivare le pattuglie notturne si sospenda qualche assegno di cura ai disabili o l’integrazione delle rette per le case di riposo degli anziani per far saltare fuori i soldi che ci chiede il signor prefetto”.
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