Lavori al ponte sul Trebbia, cordata fa ricorso al Tar e chiede 272mila euro di danni
22 Ottobre 2017 05:01
Il ponte sul fiume Trebbia tra Piacenza e San Nicolò è stato riaperto alla circolazione il 9 settembre scorso dopo oltre tre mesi di opere di ristrutturazione, ma la vicenda legata all’appalto non può dirsi ancora chiusa.
L’associazione di imprese composta da Sarappalti Spa ed Elios srl, che si era classificata seconda nella gara indetta dalla Provincia di Piacenza, ha presentato ricorso al Tar di Parma “in conseguenza alla supposta illegittimità delle determinazioni e dell’operato tenuto dalla Provincia di Piacenza nell’affidamento dei lavori”.
E’ la stessa amministrazione di via Garibaldi a confermarlo, deliberando la costituzione in giudizio dell’ente, in modo da potersi difendere. La cordata che si è rivolta al tribunale sostiene che “il danno derivante dall’essere stati collocati al secondo posto della graduatoria è stato quantificato in circa 272mila euro, fra danno emergente, lucro cessante e perdita di chance o danno curriculare”.
Nei prossimi giorni si terrà l’udienza di fronte ai giudici amministrativi.
La gara aveva già vissuto un colpo di scena in sede di assegnazione: a maggio, i lavori erano stati aggiudicati a una cordata diversa da quella che si era aggiudicata provvisoriamente l’appalto, dopo che la commissione aveva riscontrato alcune anomalie. Quella risultata effettivamente vincitrice era formata dalla Tmg Scavi di Sondrio e dalla Cdf Costruzioni di Podenzano. Il ribasso presentato è del 15,284 per cento su una somma complessiva di circa 3,5 milioni di euro. I materiali sono stati forniti dalla ditta Boccenti di San Nicolò, che si è occupata anche del ritiro del materiale di risulta.
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