Meno ispezioni, più illeciti: irregolarità nel 59% delle aziende controllate
20 Giugno 2018 13:10
Anno 2017, calano le indagini dell’Ispettorato territoriale del lavoro rispetto ai 365 giorni precedenti, aumentano le irregolarità; 771 ispezioni contro 960, quasi il 59% di irregolarità a fronte di poco più del 55% nel 2016. Sono i dati presentati dall’ente relativi alle indagini condotte nello scorso anno solare. Numeri che non vanno presi empiricamente, ma che meritano un approfondimento per capirne l’origine: a una riduzione del numero di indagini, infatti, corrisponde una maggior selettività preventiva, che porta di conseguenza un maggior riscontro di illeciti. Indagini condotte congiuntamente agli organi di vigilanza di Inps e Inail, che non riguardano meramente il lavoro in nero ma anche altri aspetti come la sicurezza, la videosorveglianza, le posizioni contributive.
Verifiche amministrative che hanno determinato l’accertamento di un imponibile contributivo non denunciato agli istituti di previdenza e assistenza pari a oltre 3 milioni e 700mila euro per il 2017.
Per quanto riguarda la presenza di lavoratori in nero in misura pari o superiore al 20% del personale presente in azienda ha portato alla sospensione temporanea di 24 attività imprenditoriali. Le sanzioni amministrative e penali ammontano a 474mila euro, leggermente superiori a quelle del 2016. Di queste quasi 93mila di natura penale.
Significativo anche il dato di denunce presentate allo sportello dell’Ispettorato del lavoro da parte dei lavoratori: 163. Praticamente una ogni due giorni.
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