Molinari rieletto segretario: “Nel mondo del lavoro occorre rimettere al centro la persone”
15 Ottobre 2018 18:58
Una categoria sindacale che deve fare i conti con tutte le contraddizioni del mondo del lavoro (post) moderno, e che proprio per questo, al termine dell’assise più importante, il Congresso provinciale con delegati di tutti i luoghi di lavoro, chiede di tornare a un “nuovo umanesimo nel lavoro”, che metta al centro le persone. La Filcams Cgil di Piacenza, sindacato che organizza le lavoratrici ei lavoratori del terziario (dal commercio ai servizi, passando per Amazon e imprese di pulizie) ha confermato Fiorenzo Molinari, segretario uscente, alla guida di quello che rappresenta il sindacato di categoria di lavoratori attivi più cospicuo della Camera del Lavoro.
Interventi dei delegati, saluti del segretario regionale e dibattito che ha preso le mosse dall’intervento di Molinari che ha fatto un parallelismo tra il ’68 in Italia e il ’68 partito a Berkeley in Usa. “Il nostro modello, alla fine, è risultato perdente – ha detto Molinari – e per colpa dei ‘figli del Sessantotto’ come il sottoscritto. In un primo momento la rivoluzione culturale ha portato l’operaio al centro della scena, e il massimo matrimonio tra lavoro, sviluppo e diritti si ottenne con la Legge 300 del ’70, lo Statuto dei lavoratori. Oggi, il datore di lavoro decide come produrre e noi al massimo riusciamo a mettere il naso sulla redistribuzione della ricchezza. Una funzione nobile per i lavoratori, ma insufficiente”.
Da qui, Molinari ha mosso una critica politica con “la mancanza di rappresentanza del lavoro in Parlamento”. La riscossa del lavoro, secondo il segretario Filcams, parte dal piano culturale. “Dobbiamo capire – ha concluso Molinari – che se cerchiamo su Google la parola “Trentin”, per avere informazioni su Bruno Trentin, i primi risultati parlano di un ciclista. Un nuovo umanesimo può salvare il lavoro, e parte dalle assemblee, dai luoghi di lavoro, dal sindacato”.
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