Morti sul lavoro, “L’assassino è la cultura”. I metodi su come cambiarla spiegati a Confapi Industria
22 Marzo 2019 10:46
Ogni anno sono circa 1.100 le persone che muoiono sul lavoro. Nove sono state a Piacenza l’anno scorso. Ma chi è l’assassino? La risposta l’ha data Davide Scotti, segretario generale della Fondazione LHS che nel pomeriggio di giovedì 21 marzo è intervenuto al workshop organizzato dal Gruppo Giovani Industriali di Confapindustria Piacenza sul tema “The Safer, The Better. Un programma per cambiare la cultura della sicurezza in azienda”.
“È la cultura: è lei l’assassino – spiega – e cambiarla non è semplice, anzi”. Eppure in Saipem, l’azienda nella quale la Fondazione Lhs è nata, ci hanno provato e ci sono riusciti: lo hanno fatto con un programma che ha cercato di formare i lavoratori sulla sicurezza attraverso dei linguaggi non convenzionali, dal cinema al teatro.
“Non c’è cambiamento senza coinvolgimento: ognuno può essere strumento di cambiamento, nelle aziende come nella società – spiega Scotti – in Saipem ci siamo interrogati sul modo in cui la leadership influisce sulle performance di sicurezza e perché le persone esperte e intelligenti siano vittime di incidenti”.
Così è nata la metodologia Leadership in Health & Safety, improntata a formare all’interno dell’azienda dei safety leaders, ossia delle persone sensibili al tema della salute e sicurezza e capaci di influenzare positivamente gli altri.
“Attraverso questo programma siamo riusciti a ridurre gli incidenti del 90 per cento in dieci anni – continua Scotti – questo non significa che gli incidenti non ci siano, ma si sono ridotti”. La conferma è arrivata anche da Romano Bergonzi, responsabile business development – Drilling Onshore di Saipem che è intervenuto per spiegare la sua esperienza ultra trentennale in azienda e l’importanza della formazione quando si parla di sicurezza.
“Si tratta di una nuova iniziativa dell’associazione che testimonia la forte attenzione al tema della sicurezza sul lavoro anche nell’ottica di sensibilizzare le nuove generazioni – spiegano la vicepresidente di Confapi Anna Paola Cavanna e il presidente del Gruppo Giovani Industriali Giacomo Ponginibbi – altrettanto importante è la presenza di Scotti e Bergonzi di Saipem che ci consentono di condividere la loro expertise nel campo della sicurezza sul lavoro e in questo modo ci presentano l’interessante programma avviato per cambiare la cultura della sicurezza in azienda”.
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