Tarasconi in Consiglio: “Non mi aspettavo questi numeri”. Sorpresa Castelli

27 Gennaio 2020 17:08

E’ un giorno importante per il centrosinistra, con Stefano Bonaccini confermato alla guida della Regione. Nel nostro territorio il Pd potrà contare su un consigliere regionale piacentino, Katia Tarasconi, che ha ottenuto 6.117 preferenze. “Sono molto contenta di questa vittoria – ha raccontato a caldo -, a livello regionale mi aspettavo la vittoria di Bonaccini, anche se non con queste ottime proporzioni. A livello personale, sono sincera, non pensavo a un risultato così bello. E’ stata una vittoria soprattutto al femminile – spiega Tarasconi – sono stata aiutata da tante donne che hanno creduto in me e nei miei valori. Ho cercato di essere propositiva senza mai screditare gli avversari”. Cosa ha convinto gli elettori a votare Bonaccini? “La sua buona amministrazione e la sua persona, sempre molto presente sul territorio. Per quanto riguarda la mia rielezione in Consiglio, credo mi sia stata rinnovata la fiducia per quello che è stato fatto negli anni precedenti. Sicuramente ha inciso il mio intervento di qualche anno fa, quando ebbi il coraggio di dire che all’interno del partito vi erano diverse cose che andavano cambiate”.

Speranze svanite in tarda mattinata per il consigliere uscente Gian Luigi Molinari che, nonostante le 5.198 preferenze ottenute, non è riuscito a conservare il suo posto in Regione. Nonostante questo, ha comunque espresso soddisfazione per il risultato conseguito dal partito. “Godiamoci la vittoria – ha affermato.- Il Pd rappresenta un orientamento fondamentale in un Italia democratica e Bonaccini ha avuto il merito di renderlo più interessante. Come ha giustamente detto, è indispensabile fornire una via per rendere l’Italia più simile all’Emilia. Bonaccini, assieme ai suoi sostenitori, ha sconfitto Salvini. A livello provinciale il Pd è andato bene soprattutto in Val d’Arda, anche se la città e la cinta di comuni limitrofi rimangono ancora una meta ancora difficile da raggiungere. I dati parlano chiaro, la nostra provincia ha un carattere più conservatore e ancora diretto verso la Lega. Dobbiamo lavorare molto sui contenuti e sull’azione politica, per recuperare quegli elettori moderati che al momento stanno guardando altrove. Sono fiducioso, questo deve essere un nuovo inizio per la sinistra. Abbiamo fatto un lavoro importantissimo, l’elettorato si è compattato di fronte alla minaccia politica e democratica che incombeva. Come giudico il fenomeno delle sardine? Ho sempre valutato intorno al 4% questo movimento, che ha letteralmente riempito le piazze. E’ un movimento che dice basta al clima di odio che si è instaurato, ma che al tempo stesso chiede contenuti politici che non sono scontati. Per fare in modo che questi elettori ci votino ancora dobbiamo dare dei segnali”.

Grande sorpresa di queste elezioni è stata senza dubbio la lista Emilia Romagna Coraggiosa, che è risultata la quarta più votata sul nostro territorio dopo Lega, Pd e Fratelli d’Italia (seconda lista per quanto riguarda il centrosinistra). Grande soddisfazione da parte del candidato Massimo Castelli sindaco dell’unico comune del Piacentino, Cerignale, dove ha vinto Stefano Bonaccini. “E’ una vittoria importantissima – ha affermato – non tanto per me, quanto per i temi che tratto: marginalità e spopolamento delle montagne. Finalmente questi temi sono entrati a pieno titolo nell’agenda politica a livello nazionale. Abbiamo lavorato parecchio, è un grande risultato partendo da una lista civica poco conosciuta. Da qui può realmente ripartire un progressismo legato a questa nuova formazione, che possa racchiudere più mondi, da quella ambientale a quella dei grandi temi come i territori. Molte volte la sinistra non è presente sui territori: questo deve essere la spinta”.

“Credo che questo segnale sia importante – ha invece commentato il segretario provinciale del Pd Silvio Bisotti, – perché il voto regionale è quasi come un segnale di allarme per l’amministrazione comunale piacentina: non siamo solo opposizione. Il contesto sta a poco a poco cambiando, e potrebbe tradursi nei prossimi due anni in un cambio di pagina”.

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