Il ritorno di Giacomo Rovero a Piacenza, la danza svela la sua magia
02 Febbraio 2020 20:41
Un’autentica ovazione ha salutato il debutto di Giacomo Rovero, da ballerino professionista, sul palco di un Municipale gremito. Piacenza ha abbracciato il ritorno del suo piccolo eroe. Un ricamo di vigore e leggerezza. La prima della stagione di danza organizzata da Fondazione Teatri regala un dono speciale, scartato, applauso dopo applauso, da un pubblico particolarmente attento. In scena oltre al danzatore piacentino, che ha offerta una prova molto convincente, si sono esibite alcune delle più luminose stelle del firmamento internazionale (da Gabriele Fornaciari a Daniel Rittoles, Maria Celeste Losa, Nicola Del Freo, passando per Luisa Ieluzzi, Daniele Di Donato Diana lonescu, fino a Matteo Miccini e Mattia Semperboni). Corpi che si avvitano con grazia intorno all’intangibile e descrivono un presente e un futuro. Rovero, artista del Royal Ballet di Londra da quasi 4 anni, ha proposto una doppia performance sempre accompagnato dalla leggiadra Leticia Diaz sua collega in compagnia. Prima lo sbuffo romantico del Romeo e Giulietta (coreografia Kenneth MacMillan, musica Sergej Prokofev), un delizioso passo a due che esalta l’espressività del danzatore cresciuto alla Domenichino e racconta l’episodio del balcone di Giulietta. Nella seconda uscita, di stampo contemporaneo, Giacomo si è preso la ribalta seguendo le traiettorie di “Infra”, su coreografia di Wayne McGregor. Fortissimo, nell’occasione, è l’impatto del suono minimalista di Max Richter. In platea erano tanti, oltre ai suoi familiari, gli amici e i conoscenti del giovane talento. “Giacomo – commenta visibilmente emozionata Giuseppina Campolonghi, la sua prima insegnante di danza – è un fuoriclasse, lui è anima, leggiadria, tecnica. Quando lo vidi in sala per la prima volta provai come un groppo in gola: davanti ai miei occhi c’era un principe della danza”.
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