Industrie colpite dal virus: “Includere Piacenza negli aiuti del governo”
24 Febbraio 2020 19:41
Il coronavirus è un’emergenza sanitaria ma anche economica. C’è molta preoccupazione nel mondo industriale piacentino per le ripercussioni legate alla situazione inedita che sta bloccando il Nord Italia.
PROBLEMI – Le aziende piacentine hanno segnalato appuntamenti e meeting disdetti e mancate consegne. Oggi le aziende locali erano tutte operative ma mancavano i dipendenti provenienti dalle zone rosse del Lodigiano (L’osservatorio di Confapindustria ha stimato il 10% di assenze). Alcune imprese di servizi si stanno avvalendo dello smart working, ovvero il lavoro da casa. Tra le problematiche segnalate a Confindustria c’è la mancanza di kit per la sicurezza dei lavoratori, l’associazione, attraverso la task force creata da alcune settimane per gestire l’emergenza coronavirus ha provveduto a un ordine presso un’azienda emiliana che li farà arrivare nel giro di un paio di giorni. Un altro problema che desta preoccupazione riguarda le fiere i cui appuntamenti sono stati stravolti. A tal proposito, in Emilia-Romagna per tutto il mese di marzo non si svolgeranno eventi e manifestazioni fieristiche. Da Piacenza a Rimini, le iniziative saranno spostate e calendarizzate in altri mesi a partire dal prossimo aprile. A Bologna il Cosmoprof slitta a giugno. La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi, 24 febbraio, in Regione.
LE RICHIESTE AL GOVERNO – Il ministro piacentino Paola De Micheli oggi a Piacenza per la riunione in prefettura ha parlato degli interventi del governo a favore delle aziende. La richiesta del mondo industriale è di “includere anche Piacenza negli aiuti governativi ipotizzati per le aziende presenti nella zona rossa” ha dichiarato Cristian Camisa, presidente di Confapindustria Piacenza.
Il presidente di Confindustria Alberto Rota ha parlato della “necessità di un sistema di cassa integrazione straordinaria al quale attingere se i dipendenti non si sentono tranquilli a svolgere l’attività lavorativa presso la sede”. I sindacati Cgil, Cisl e Uil Emilia Romagna, hanno proposto di definire strumenti specifici a copertura di tutti i lavoratori dipendenti e non, che sono temporaneamente sospesi dalle attività lavorative. E’ opportuno – scrivono – un provvedimento specifico di carattere nazionale che garantisca uniformità delle tutele salariali e di conservazione del posto di lavoro.
MAE FIORENZUOLA – La notizia positiva, riferita dal presidente di Confindustria, Alberto Rota, è l’autorizzazione da parte dell’azienda sanitaria alla riapertura già da domani della Mae di Fiorenzuola dove lavora il manager che inizialmente era sospettato di essere il paziente zero ma che è risultato negativo a tutti gli accertamenti sanitari. Negativi anche i tamponi effettuati sul personale dell’azienda.
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