Categorie economiche a Bonaccini: “Piacenza sia riallineata alla regione”
28 Aprile 2020 13:00
Piacenza è stata la prima provincia della regione a conoscere le misure del “tutto chiuso” e ora rischia di essere l’ultima a scrollarsele di dosso. Le premesse degli ultimi decreti assunto da Governo e Regione non sono andate giù ai rappresentanti delle imprese piacentine, fortemente deluse. Magari non un “libera tutti”, ma si aspettavano quanto meno un inizio di Fase 2 più “coraggioso”. E così, ora non ci stanno a vedere che da Parma in giù, già da ieri, è stato alzato il disco verde per alcune attività come il take-away (servizio d’asporto), mentre nel nostro territorio il semaforo è ancora rosso. Spaventano l’incertezza e il rischio che qui da noi l’inizio della fase di ripartenza venga ulteriormente procrastinato.
Per questo dal nostro territorio stanno per arrivare sul tavolo del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, due distinte lettere-appello: una per chiedere che dal 4 maggio le misure di restrizione vengano alleggerite e che la provincia di Piacenza possa riallinearsi al resto della regione. L’altra per sollecitare risorse economiche speciali, dunque più sostanziose rispetto a quelle previste finora. L’appello è dunque quello di allentare le misure anche da noi, e permettere a tutte le imprese (con le dovute misure di sicurezza) di riaprire il prima possibile.
“Forse non è chiaro che si sta condannando il settore della ristorazione e dell’intrattenimento alla chiusura – ha affermato Cristian Lertora, presidente provinciale Fipe (Federazione pubblici esercizi). – Bar, ristoranti e pizzerie sono allo stremo”.
Il presidente di Confindustria Piacenza, Alberto Rota, spiega di essere “perplesso” rispetto ai contenuti dell’ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “E’ molto confusionario, lo sto rileggendo con attenzione per comprenderlo meglio, ma ha la netta sensazione che le promesse sulla liquidità alle imprese del Cura Italia siano state in gran parte disattese”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE