Baio: “Caruso colpo allo stomaco. Ora commissione antimafia”
22 Giugno 2020 17:20
E’ passato un anno dal clamoroso arresto di Giuseppe Caruso, presidente del consiglio comunale di Piacenza, accusato di associazione mafiosa a una cosca della ‘ndrangheta. Pochi giorni fa è iniziato il processo per gli imputati dell’inchiesta “Grimilde” e oggi, 22 giugno, in consiglio comunale si dibatte, non senza frizioni, dell’istituzione di una commissione consiliare volta a comprendere le dinamiche delle associazioni criminali presenti sul nostro territorio. La proposta di una commissione temporanea di inchiesta legata alla commissione Cultura era stata avanzata da un gruppo di consiglieri di opposizione guidati da Roberto Colla di Piacenza Oltre. Poche settimane fa, la giunta aveva rilanciato deliberando l’istituzione di una commissione permanente sul tema della criminalità organizzata. In apertura di seduta, l’opposizione ha chiesto di rinviare il dibattito nell’attesa di trovare un accordo ma la maggioranza non ha accettato.
Assente il sindaco Patrizia Barbieri impegnata in una riunione a Parma, al suo posto, accanto al presidente del consiglio Davide Garilli, c’era il vicesindaco Elena Baio che è intervenuta spiegando le motivazioni della commissione permanente: “La notizia dell’arresto di Caruso è stata una botta allo stomaco che mai dimenticheremo – ha dichiarato -. Il procuratore della repubblica che guidava le indagini da subito aveva chiarito che la ‘ndrangheta non era entrata in Comune e la politica piacentina non ha avuto contatti con la mafia. Questo portò un minimo di sollievo dopo la notizia che causo’ tanto dolore. Come Comune ci siamo costituiti parte civile e ci siamo chiesti se bastava ma abbiamo capito che non era sufficiente e per questo abbiamo deliberato la nuova commissione permanente denominata “prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione, promozione della cultura della legalità”. La commissione permanente nominerà degli esperti perché su questo argomento sono necessari ma non ci saranno oneri perché il regolamento di queste commissioni prevede la gratuità di questi interventi. Io non credo che la politica oggi faccia una bella figura se non trova condivisione su questo tema”.
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