“R-estate a teatro”, sei appuntamenti nel cortile di Palazzo Farnese
29 Giugno 2020 16:12
Ritorna il teatro a Piacenza con “R-estate a teatro”, la rassegna estiva 2020 di Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren. Cartellone che segna la ripresa dello spettacolo dal vivo dopo che dal 22 febbraio scorso è stata sospesa l’attività e annullata la programmazione della Stagione di Prosa e del Teatro Ragazzi prevista in questi mesi.
La presentazione del nuovo cartellone estivo è avvenuta questa mattina, lunedì 29 giugno, in Comune a Piacenza. Presenti, oltre al direttore artistico di Teatro Giovo Vita, Diego Maj, anche Stefano Pareti, presidente dell’Associazione amici del Teatro Gioco Vita, e il vicesindaco Elena Baio.
Una nuova stagione estiva nel cortile di Palazzo Farnese con sei appuntamenti: tre di prosa per un pubblico giovane e adulto nel mese di luglio (a recuperare altrettanti spettacoli annullati) e 3, gratuiti, di teatro per le famiglie – di cui uno a luglio e due nella prima decade di settembre. Gli spettacoli, con inizio alle 21.45 in luglio e alle 21 a settembre, si svolgeranno nel rispetto di tutte le prescrizioni in termini di distanziamento e misure di sicurezza.
PROSA
La programmazione si apre martedì 7 luglio con la Prosa. Protagonista Alessandro Bergonzoni che dedica a Piacenza un evento speciale: “Bergonzoni a 360 gradi”, un dialogo teatrale davanti al suo pubblico, un incontro di pensieri a voce alta che l’artista scambierà con Nicola Cavallari. Bergonzoni nasce a Bologna nel 1958. Il suo percorso artistico in questi anni lo ha portato, oltre che nei teatri, nei cinema e in radio, nelle pinacoteche nazionali, nelle carceri, nelle corsie degli ospedali, nelle scuole e nelle università, sulle pagine di giornali quotidiani e settimanali, nelle gallerie d’arte e nelle piazze grandi e piccole dei principali festival culturali. Artista, attore, autore, scrittore non ha rinunciato alla sua matrice comica, mai satirica. A Piacenza Teatro Gioco Vita lo ha ospitato nei suoi teatri fin dagli inizi della carriera. Abbiamo visto al Teatro Municipale rispettivamente nel 2010, 2014 e 2018 i suoi spettacoli “Urge”, “Nessi” e “Trascendi e Sali”, lavori che gli hanno aperto artisticamente e socialmente strade sempre più intricate e necessarie. Ora Alessandro Bergonzoni ritorna a Piacenza per questa serata speciale.
Un altro appuntamento speciale è previsto martedì 14 luglio. In scena l’anteprima della lettura-spettacolo di Claudio Bisio e Gigio Alberti “Ma tu sei felice?” dal libro di Federico Baccomo, produzione Solea, distribuzione Terry Chegia. Due uomini seduti al bar. Parlano di tutto: mogli, figli, parenti, giovani e vecchi, avventure, tradimenti, scuola, medicina, amici, lavoro, criminalità. I due, Vincenzo e Saverio, sono benestanti, hanno tutto quello che si potrebbe volere, forse anche di più, ma niente secondo loro va come dovrebbe andare. E così snocciolano le loro teorie, le loro ricette per la soluzione di ogni problema. Che rivelano tutti i peggiori difetti dell’uomo: maschilismo, egocentrismo, razzismo, faciloneria, superficialità. Ma lo fanno con un un’inconsapevolezza totale, con un candore talmente assoluto, da risultare simpatici. Da una sola domanda rifuggono: “Ma tu sei felice?”. E quella che sembrava essere una tranquilla chiacchierata al bar si rivelerà essere qualcosa di più.
Martedì 21 luglio ritorna a Piacenza la coproduzione internazionale di Teatro Gioco Vita e Théâtre de Bourg-en-Bresse “Donna di porto Pim”, dall’omonimo racconto di Antonio Tabucchi, ballata per attore e ombre realizzata alcuni anni fa per il Festival “L’altra scena” e poi proposta nei maggiori festival europei. Un progetto di Tiziano Ferrari (anche protagonista dello spettacolo) e Fabrizio Montecchi (sue la regia e le scene). Oggetti e sagome sono di Nicoletta Garioni, le musiche di Alessandro Nidi, le di Davide Rigodanza. La donna di Porto Pim era una creatura lunare, sensuale e ambigua, che rubò l’anima di un baleniere e ne fece un musicista; fino a quando, per riscattare il tradimento previsto, la sconfitta annunciata, la natura assassina di lui pretese un tributo di sangue, e fu la morte per lei. Chi ci accompagna, nel racconto di questa storia d’amore e di morte, di sogno e realtà, in questo breve viaggio nel mistero dell’anima umana, è lo scrittore stesso, incarnato dall’attore-manipolatore.
TEATRO PER FAMIGLIE
Una carrellata dei più importanti spettacoli di Teatro Gioco Vita: creazioni che sono state rappresentate in Italia e all’estero e anche nei nostri teatri, ma vederle o rivederle a Piacenza nella cornice di Palazzo Farnese, dopo che per mesi è stata sospesa l’attività teatrale per famiglie e per le scuole, sarà un’occasione per piccoli e grandi per ritrovarsi, divertirsi e perché no anche riflettere sulle domande della vita che a ogni età ci troviamo ogni giorno ad affrontare.
Giovedì 9 luglio vedremo “Piccolo Asmodeo”, una favola sul bene e sul male di Ulf Stark, uno dei più affermati scrittori contemporanei per ragazzi. Spettacolo vincitore del premio Eolo Awards 2013, il più importante riconoscimento per il teatro ragazzi in Italia, è interpretato da Tiziano Ferrari. La regia e le scene sono di Fabrizio Montecchi che ha firmato l’adattamento teatrale con Nicola Lusuardi, i disegni sono di Nicoletta Garioni (che ha curato le sagome insieme a Federica Ferrari), le musiche di Michele Fedrigotti, il disegno luci di Davide Rigodanza. Con sottile ironia ma anche con delicata poesia, con momenti di sana comicità ma anche con acuta problematicità, si racconta, senza mai cadere in facili moralismi, di un novello Mefistofele alla ricerca del suo Faust. Asmodeo è troppo buono per poter vivere tranquillamente nel mondo dei Fuochi e dei Sospiri: essere cattivo proprio non gli riesce. Viene quindi sottoposto ad una vera prova e mandato nel mondo della Luce e della Terra. Ignaro dell’uomo e delle sue abitudini, assolutamente inconsapevole di quello che lo aspetta, da quel momento Asmodeo si trova coinvolto in una girandola d’incontri di ogni tipo.
Martedì 8 settembre sarà la volta di “Moun” portata dalla schiuma e dalle onde, da “Moun” di Rascal, spettacolo prodotto in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione e che ha ottenuto nel 2016 il premio Festebà di Ferrara. In scena Deniz Azhar Azari, diretta da Fabrizio Montecchi che ha curato anche le scene. Le sagome sono di Nicoletta Garioni (dai disegni di Sophie), le musiche di Paolo Codognola, le coreografie di Valerio Longo, i costumi di Tania Fedeli e le luci di Anna Adorno. “Moun” è una storia che nonostante tratti temi forti come l’abbandono, l’adozione, la nostalgia e la costruzione di sé, trasmette un senso di grande serenità. La sua forza consiste proprio nel contrasto tra la gravità dei temi trattati e la grande leggerezza con cui sono enunciati. Ai genitori di Moun il loro paese, in preda alla follia della guerra, sembra ormai non offrire nessun futuro. Con un atto disperato decidono di abbandonare al mare l’unica figlia, nella speranza che, lontano dalla guerra, avrà una possibilità di salvezza. Moun attraversa l’oceano dentro una scatola di bambù e arriva “al di là” del mare, dove su una spiaggia un’altra coppia la trova, la porta in salvo e l’adotta. Moun cresce così in una famiglia che la ama, circondata da fratelli e sorelle. Arriva però il giorno in cui le sono rivelate le sue vere origini e Moun si trova a fare i conti con la propria storia.
Chiude “R-estate a teatro” 2020 giovedì 10 settembre “Il più furbo” disavventure di un incorreggibile lupo dall’opera di Mario Ramos. In scena un solo attore/danzatore, Andrea Coppone. Regia e scene sono di Fabrizio Montecchi (che ha curato anche l’adattamento teatrale con Enrica Carini), le sagome di Nicoletta Garioni e Federica Ferrari (dai disegni di Mario Ramos), le musiche di Paolo Codognola, i costumi di Tania Fedeli e le luci di Anna Adorno. Nel folto del bosco un grande e cattivo Lupo incontra la piccola Cappuccetto Rosso e subito elabora (dopotutto lui è il più furbo) un diabolico piano per mangiarsela e, senza esitazioni, corre alla casa della nonna… Sembra l’inizio della favola che tutti conosciamo, almeno finché il Lupo no infila la camicia da notte della nonna ed esce di casa… rimanendo chiuso fuori! “Il più furbo” è un concentrato di leggerezza e d’ironia che fa ridere e pensare. Il lupo di questa storia suscita simpatia perché, a fronte della sua declamata presunzione “io sono il più forte, il più bello e il più furbo”, si dimostra sgraziato e goffo. Ridere di lui è ridere di noi, e questo ci fa sentire più umani.
INFO: TEATRO GIOCO VITA
tel. 0523.315578 – whatsapp 334.6700321 – [email protected]
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