I cavalli di Paladino riaccendono il dibattito sull’uso della piazza. “Non era sacra?”. “Finalmente valorizzata”

30 Settembre 2020 04:11

Giusto il tempo di ammirare la maestosa installazione di Mimmo Paladino, posizionata ieri, 29 settembre, in piazza Cavalli, che il dibattito sull’utilizzo dell’area, all’ombra di Palazzo Gotico, si è subito infiammato. Discussione che sta correndo sul filo dei social e divide l’opinione pubblica. “Dove sono finiti quei puristi strenui difensori del sancta sanctorum della piazza? E’ l’interrogativo, che ha lanciato dal suo profilo Facebook, l’ex assessore al bilancio, Luigi Gazzola. A rispondere, tra gli altri, Bernardo Carli, ex preside del liceo artistico Cassinari: “Mi sembra tutto fuorchĂ© una violazione della santitĂ  del luogo. Finalmente la piazza ospita temporaneamente le opere di uno dei maggiori artisti contemporanei, universalmente riconosciuto”. E così via altri commenti sull’evento, realizzato grazie alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune, Camera di Commercio e Diocesi.

Come in passato, anche oggi, l’utilizzo della piazza riaccende gli animi. Non erano infatti mancate le polemiche sul posizionamento dei gonfiabili per bambini e sul cubo architettonico che produceva, sfruttava e accumulava energia inaugurato nel 2014 e che aveva scatenato più di un mal di pancia “politico”, (solo per citare alcuni esempi). Ma questa volta i piacentini sembrano apprezzare l’opera che, di fatto, è stata realizzata proprio per rilanciare e valorizzare la nostra città, dopo un periodo di buio legato all’emergenza Coronavirus, che ha azzerato tutti gli eventi e le iniziative degli ultimi sei mesi.

E allora l’auspicio di tanti è che non siano solo i cavalli del Mochi e quelli di Paladino a dialogare in modo pacifico e armonico, ma anche il mondo della politica e delle istituzioni, per il bene di Piacenza.
A testimoniare l’apprezzamento dell’iniziativa, i tanti i curiosi che, attirati dall’installazione, si sono fermati a scattare foto e a contemplare le opere, riconoscendone il valore artistico. Sono in totale 18 i cavalli in vetroresina che sono stati calati da cielo con una gru, alta come un palazzo, fino al centro della piazza. L’esposizione è curata dal critico d’arte Flavio Arensi, sarà inaugurata il 10 ottobre e resterà visibile sino al 27 dicembre.

 

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