Piacenza Expo, perdite stimate per 250 mila euro. “Serve iniezione di capitali”
10 Dicembre 2020 21:47
250 mila euro di perdite previste nel 2020, su cui pesano come una mazzata sia lo slittamento della fiera biennale Geofluid, causa Covid, sia la cartella esattoriale sulle Imu non pagate negli anni precedenti, il cui debito peserà per 800 mila euro sui prossimi esercizi di bilancio. L’annus horribilis di Piacenza Expo è la cartina al tornasole dello stato di sofferenza delle società partecipate dal comune di Piacenza, a cui ora si chiede lo sforzo di un’iniezione di capitali per uscire dalle sabbie mobili (la stima è di 2,5 milioni di euro per un piano di investimenti complessivo), sia la possibilità di concedere in comodato d’uso gratuito cascina San Savino, per farne il perno della riqualificazione dell’area est della città. Sono le richieste presentate questa sera dall’amministratore unico di Piacenza Expo Giuseppe Cavalli, che ha portato in commissione IV i dati relativi al proprio mandato, tra cui spicca anche un valore estremamente positivo: i 220 mila visitatori portati ogni anno dall’ente fiera, con un importante indotto sul territorio. Accoglienza fredda, tuttavia, dai commissari, specie quelli di opposizione: per Massimo Trespidi (Liberi) sono cambiati i tempi: non si può più contare sul Comune per ripianare le perdite. Concordi Sergio Dagnino (M5S) e Michele Giardino (Misto) sulla prognosi: puntare sull’investimento di privati e associazioni di categoria, fin qui troppo debole la loro partecipazione a Piacenza Expo.
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