Digitalizzazione, Piacenza al 30esimo posto tra le città italiane
16 Dicembre 2020 13:35
Livello di digitalizzazione: “Discreto”. E’ il giudizio che Piacenza ha meritato secondo il rapporto ICity Rank 2020 prodotto dalla società Fpa, società del Gruppo Digital 360. L’indagine analizza, per tutti i capoluoghi di provincia, 8 indicatori: accessibilità online dei servizi pubblici, disponibilità di app di pubblica utilità, adozione delle piattaforme digitali, utilizzo dei social media, rilascio degli open data, trasparenza, implementazione di reti wifi pubbliche e tecnologie di rete intelligenti. L’indice di trasformazione digitale, media aritmetica degli 8 indicatori settoriali, permette di costruire il ranking delle città più digitali d’Italia, e quello di Piacenza è di 603 punti – in un range di valori che va dagli 872 di Firenze, città più digitalizzata d’Italia, ai 168 di Agrigento – che la colloca alla 30esima posizione su 107.
Il rapporto evidenzia una accelerazione della trasformazione digitale delle città italiane indotta dalla emergenza sanitaria da Covid-19, e profonda differenza tra nord e sud , con alcune eccezioni del Mezzogiorno. In questo contesto Firenze è il capoluogo più digitale d’Italia, sul podio insieme a Bologna (seconda) e Milano (terza), seguite da Roma Capitale, Modena, Bergamo, Torino, Trento, Cagliari e Venezia.
Si evidenzia anche una “reazione digitale” di chi ha sofferto di più nell’emergenza sanitaria. Cinque tra le prime sette città per incremento di decessi si collocano nelle prime 30 posizioni della graduatoria. A Cremona (18° posto in classifica) il numero dei decessi tra febbraio e agosto ha superato dell’85% la media dei cinque anni precedenti, a fronte della media tra i capoluoghi del 10,1%; a Bergamo (6° posto) è aumentato dell’82,7%, a Piacenza (30° posto) del 73%, a Brescia (15° posto) del 53,7%, a Parma (11° posto) del 49%. Queste e altre città intermedie duramente colpite dalla pandemia hanno saputo proseguire il percorso di trasformazione digitale utilizzando gli strumenti che avevano costruito negli scorsi anni e introducendone di nuovi.
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