#LeDelizieDellArte: nei piatti le ceramiche di Palazzo Farnese. 130mila visualizzazioni
09 Marzo 2021 19:18
Continua il successo per #LeDelizieDellArte, i video divulgativi a cura dell’assessorato alla Cultura del Comune di Piacenza, che di settimana in settimana si affermano come “pillole” ben gradite dal pubblico non solo piacentino. Le prime quattro puntate hanno già ottenuto oltre 130mila visualizzazioni: “Moltissime – afferma l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi – per un’iniziativa nata come risposta in piena pandemia e realizzata con risorse limitatissime. I capolavori del territorio combinati a piatti di chef piacentini rappresentano un mix che attira, e se a ciò aggiungiamo il fatto che l’emittente Telelibertà ogni sabato alle 20 trasmette integralmente le puntate della serie, ecco che l’iniziativa ha raggiunto il proprio scopo: far scoprire e promuovere le bellezze dei nostri musei e sostenere la ristorazione piacentina”.
Domenica prossima fungeranno da ispirazione ai titolari di Kzero, la poliedrica attività di via Radini Tedeschi alla Farnesiana, le ceramiche dei musei di Palazzo Farnese illustrate dal collezionista Claudio Giorgi.
Protagonista dell’ultima puntata andata in onda, invece, è stato il dipinto dell’artista napoletano Vincenzo Irolli, “Pesca di mare”, presentato dal critico d’arte Alessandro Malinverni, da cui ha tratto ispirazione la famiglia Barbagallo che gestisce il Ristorante “Da Peppino”; lo chef Giovanni ha cucinato un polpo in doppia cottura.
Per quanto riguarda il dipinto di Irolli (1860-1949) Malinverni ha sottolineato che fu acquistato da Giuseppe Ricci Oddi nel 1931, anno in cui venne inaugurata la Galleria d’arte.
“Irolli ha come riferimento le opere di Domenico Morelli, Francesco Paolo Michetti e Antonio Mancini e rappresenta nei suoi dipinti scene di genere ambientate in interni semplici; con gli anni si dedicherà sempre più alle nature morte”. Ha aggiunto Malinverni: “L’acquerello “Pesca di mare” è costruito su due registri: in basso sono raffigurati un calamaro, una ricciola e un dentice, al di sopra un polpo accanto a una grande cesta; sapienti pennellate traducono la lucentezza e l’umidità delle superfici e dei pesci, che risplendono nei colori squillanti”. Irolli, spiega Malinverni, è un pittore che spesso adotta un approccio bozzettistico ma rigoroso: “L’acquerello – ha concluso – non permette ripensamenti, a differenza della pittura ad olio”. Quindi via alla creatività dello Chef Giovanni Barbagallo, assistito dalla figlia Giusy e dalla moglie. Un polipo in doppia cottura, con patate, pomodorini e capperi siciliani. “Si infilza con un forchettone – ha spiegato – e quando quest’ultimo si sfila, significa che il polpo è pronto, occorre aggiungere una vellutata di patate da stendere alla base del polpo perché i piatti sono come quadri d’autore, hanno bisogno non solo di sostanza, ma anche di coreografia”.
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