Cristian Camisa confermato vicepresidente nazionale di Confapi
10 Settembre 2021 13:16
È orgoglioso Cristian Camisa. Orgoglioso e felice di essere stato riconfermato vicepresidente nazionale di Confapi per il prossimo triennio, fino al 2024: un anno e mezzo fa Camisa era stato nominato vicepresidente nazionale per la prima volta. L’elezione ora si è svolta durante il consiglio direttivo della Confederazione della piccola e media industria privata a Roma.
“Sono orgoglioso di questa nomina – dichiara commentando la notizia – ringrazio di cuore il presidente nazionale di Confapi Maurizio Casasco per la fiducia: lavorerò con impegno cercando di portare valore aggiunto alla rappresentanza delle nostre industrie. Penso che questo rinnovo di nomina sia anche il frutto del lavoro fatto in questo anno e mezzo dove ho spesso avuto l’onere e l’onore di rappresentare la Confederazione nei tavoli istituzionale. Ma non dimentico che ciò che mi ha permesso di arrivare a questa carica è stata l’importantissima esperienza di 8 anni a Piacenza durante la presidenza provinciale”.
Nato a Piacenza nel 1974, Camisa è entrato a far parte di Confapindustria nel 2010 prima con il ruolo di consigliere e poi come membro di giunta di Presidenza con delega ai rapporti con le categorie: nel 2012 è stato eletto presidente provinciale di Confapi Industria Piacenza, carica che ha mantenuto per otto anni. È anche presidente regionale di Confapi Industria Emilia Romagna e da oggi, per la seconda volta, vicepresidente nazionale di Confapi: carica, questa, in vigore fino a giugno 2024.
“Mi impegnerò per rappresentare al meglio le esigenze dei nostri imprenditori: non dimentico da dove provengo, sarò sempre a disposizione delle istituzioni e degli imprenditori piacentini – assicura il neo vicepresidente – chiedo a tutti di non dimenticare che un’interlocuzione a Roma può essere un valore aggiunto anche per il territorio. Ci sono sfide straordinariamente importanti tra cui il Pnrr, l’aumento dei prezzi delle materie prime, la sicurezza Covid in azienda, una sburocratizzazione che permetta alle nostre aziende di essere competitive a livello globale e tanto altro. Penso che la voce di chi vive sul campo le problematiche, come noi imprenditori, possa essere un valore aggiunto anche per la politica”.
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