Standing ovation per Trilok Gurtu al Teatro President per il Piacenza Jazz Fest
28 Settembre 2021 03:30
Biglietti esauriti, applausi scroscianti, ovazioni, un accenno di “standing ovation”. Domenica al Teatro President per il Piacenza Jazz Fest il musicista indiano (e tedesco adottivo) Trilok Gurtu, acclamato nel mondo per come da 50 anni costruisce ponti tra culture musicali, ha fatto tremare tutto insieme ai suoi innovativi, visionari, preparatissimi e simbiotici compagni d’avventura amburghesi, Frederik Koster alla tromba (più effetti e sequenze), Jesse Milliner al pianoforte e Jonathan Cuniado al basso elettrico.
Il concerto, summa di influenze, ricerche, eredità, è stato un devastante mix di groove funk, trasfigurazioni blues psichedeliche, furore caraibico, ipnotismi orientaleggianti e tanto altro ancora. Atmosfere lunari e gassose ispirate a Miles Davis, languide armonie in omaggio a Paolo Fresu e Berchidda, ma anche i colori di Bollywood, gagliarde giostre latine, fino al festoso bis acustico al “cajon”, per mamma Africa e mamma India.
Gurtu, nume tutelare della “fusion” e della “world music”, ci ha fatto viaggiare in una musica totale, sublime, spesso poderosa, di straordinario impatto e dinamismo, sconfinata varietà, ricchezza e libertà. Se “God is a drummer” è il titolo del suo ultimo album, “Trilok Gurtu is a god” potrebbe essere quello del suo concerto.
Il Jazz Fest prosegue martedì 28 con un inedito appuntamento collaterale de “L’altro festival” al Piccolo Museo della Poesia: musica e parole improvvisate con il poeta recitante Massimo Silvotti, Gianni Azzali (flauti, sax, elettronica) e Franco D’Auria (percussioni).
I concerti principali ripartiranno giovedì dalla Basilica di San Savino con “Mingus World” del duo viola-violoncello di Maria Vicentini e Salvatore Maiore, poi sabato e domenica alla Galleria Alberoni con lo “speciale cinema muto” dei Sousaphonix di Mauro Ottolini in, rispettivamente, “Inferno” e “Buster Kluster”.
Infine, per “L’altro festival”: sabato alle 15.30 al Conservatorio “Nicolini” la conferenza di Marcello Piras su John Lewis e domenica alle 12.30 il jazz brunch all’Irish pub col trio di Angelo Culteri, Luciano Poli, Valerio Abeni.
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