Sabato la serata finale del “Premio Cat” sarà trasmessa da Telelibertà
18 Marzo 2022 02:49
Il premio “Cat” si è guadagnato un posto credibile e riconoscibile nel panorama dei progetti nazionali di cultura cinematografica, sia tra gli addetti ai lavori che tra le giovani generazioni che vi partecipano.
La quinta edizione è giunta ormai alle fasi finali, i sogni di “celluloide” dei giovani critici cinematografici più meritevoli illumineranno il giorno delle premiazioni del concorso dedicato alla memoria del critico e giornalista Giulio Cattivelli.
La serata di gala che rappresenta il momento culminante del progetto è in programma sabato 19 marzo allo Spazio Rotative di Editoriale Libertà.
L’evento sarà trasmesso da Telelibertà (canale 76) alle 20.05. Aggiornamenti anche sul portale www.liberta.it.
Nei giorni seguenti sarà disponibile anche sul canale YouTube di Cinemaniaci, associazione promotrice dell’intero progetto con la fondamentale collaborazione di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fondazione Ronconi-Prati, Regione, Arci, Ucca. Domenica 20 marzo il quotidiano Libertà pubblicherà i testi dei vincitori insieme alla cronaca della serata.
Da quel momento i testi premiati saranno pubblicati anche sul sito www.cinemaniaci.org.
Tra gli ospiti dell’evento è annunciata Lorena Cattivelli, figlia del grande Giulio, che commenta con favore il successo di questo concorso arrivato ad assumere un respiro sempre più nazionale: “Provo una bellissima sensazione quando leggo i risultati conseguiti dal contest in questi cinque anni. E’ particolarmente apprezzabile essere usciti dalla provincia, e allo stesso tempo dal provincialismo. Forse si esce dalla provincia solo uscendo prima dal provincialismo, allargando lo sguardo, spendendo competenze, pensando in grande. Il “Cat” ci è riuscito”.
I giovani che hanno partecipato solo quest’anno sono 250, arrivano da tutta Italia, tra liceali e universitari, hanno tra i 16 e i 26 anni. Il cinema è la loro passione folgorante. “Cosa penserebbe di questa risposta davvero importante mio padre? Sarebbe felicissimo perché amava insegnare ai giovani, era anche o soprattutto un professore e il dialogo con i suoi allievi spesso si concentrava sui temi legati alla Settima Arte”.
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