Mobilità sostenibile e Pnrr, Confindustria: “Piacenza può essere capofila nell’idrogeno”

29 Aprile 2022 11:19

 

Infrastrutture e tecnologie per la mobilità sostenibile: un tema d’attualità, soprattutto in un ottica di finanziamenti Pnrr. Nuovi scenari che dovranno contribuire a rendere il sistema dei trasporti più orientato alla difesa dell’ambiente e dei consumi.

Un tema che Confindustria Piacenza ha affrontato in un convegno con i più importanti top player nazionali e non solo per propone una riflessione: nei prossimi anni l’Italia dovrà cogliere le opportunità del Pnrr per rendere il suo sistema più moderno e sostenibile, colmando il gap storicamente accumulato con i propri partner europei.
Per questo è imprescindibile mettere a fattore comune conoscenze, competenze e informazioni, in modo tale da immaginare e realizzare la Piacenza del futuro in maniera consapevole e condivisa.

Alla tavola rotonda sono intervenuti alcuni dei maggiori esperti di mobilità a livello nazionale, moderati dalla giornalista Daniela Vergara: Vera Fiorani (amministratore delegato di RFI), Michele Viale (CEO di Alstom), Marco Caposciutti (direzione tecnica Trenitalia), Paola De Micheli (responsabile nazionale PD per l’attuazione del PNRR) e Andrea Bricchi (CEO di Brian and Partners).

“Sono particolarmente lieto che Confindustria Piacenza ospiti oggi un momento di riflessione su una delle sfide più importanti che affronta il PNRR: la mobilità sostenibile -, spiega il presidente di Confindustria Francesco Rolleri -. Un enorme grazie agli illustri relatori che oggi hanno voluto dedicare la loro giornata ad una riflessione sulle prospettive che si aprono sul PNRR anche alla luce dei nuovi scenari che andremo a vivere.

Filo conduttore del convegno è stato il tema dell’idrogeno: anche nell’ambito del PNRR, Piacenza si candida ad ospitare una stazione di ricarica, elemento chiave di una mobilità sostenibile a zero emissioni su gomma e ferro. Gli interventi degli esperti hanno sottolineato come la tecnologia dell’idrogeno abbia già applicazioni concrete in altre parti d’Europa (Alstom ha treni ad idrogeno attivi in Germania sin dal 2019), con sperimentazioni in corso anche nel territorio nazionale (RFI ha avviato un progetto sperimentale sulla tratta Spoleto-Terni, ricavando l’idrogeno per elettrolisi). L’idrogeno è inoltre preso in considerazione da Trenitalia per la sua effettiva applicazione su tratte superiori ai 50 chilometri.
Il punto d’incontro di tutti i relatori è stato l’evidenziare come le istituzioni e associazioni Piacenza debbano nei prossimi mesi lavorare per la formazione di una cultura della mobilità sostenibile, in grado di intercettare le occasioni offerte dal PNRR e rendere Piacenza capofila della tecnologia ad idrogeno.
Oltre alla stazione di ricarica, infatti, l’idrogeno potrebbe costituire il punto di partenza per una infrastruttura intermodale: treni alimentati a idrogeno, quindi a zero emissioni, grazie all’elemento ricavato in loco (utilizzando peraltro le medesime motrici degli attuali treni). Idrogeno che, successivamente, potrebbe essere utilizzato anche dai mezzi su gomma in quello che è il polo logistico più importante del Nord Italia.
«Il convegno di oggi è partito parlando di futuro, ma non si è mai andati oltre l’anno come scadenza temporale», continua Rolleri. “Tengo a sottolinearlo, siamo e operiamo nell’estrema attualità. Il futuro è già adesso, cerchiamo di cogliere le possibilità che abbiamo in questo momento”.

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