Palazzo Farnese, presentati i restauri di due tele della “Natura Morta” di Boselli
20 Maggio 2022 18:17
Al Salone Pierluigi di Palazzo Farnese, sono state presentate due tele che compongono la “Natura morta” di Felice Boselli, tornate all’antico splendore dopo i restauri effettuati grazie al progetto “Opera tua” sostenuto da Coop Alleanza 3.0.
A illustrare i dettagli dell’iniziativa e l’importanza del lavoro di restauro
sono intervenuti accanto all’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, la
direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese Antonella Gigli, la presidente
del Consiglio di Zona e dell’Area Sociale Vasta Parma-Piacenza di Coop
Alleanza 3.0 Paola Rossi ed Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia, la
società attiva nella valorizzazione dei beni culturali che, in collaborazione con
l’associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale e le istituzioni territoriali, ha
curato il progetto – patrocinato dal Touring Club Italiano – e selezionato le
opere oggetto di attenzione. Saranno inoltre presenti la restauratrice
Valentina Rimondi di Cool Tour e la consulente Cristina Gasperotti di Ocra
Restauri.
“Riconsegnare alla comunità – sottolinea l’assessore alla Cultura Jonathan
Papamarenghi –, le due opere parte della “Natura morta” di Felice Boselli
esposte a Palazzo Farnese, “Pesci, barbagianni, gatto, limone e verze” e “Rape,
cacciagione, funghi e gazza”, entrambe risalenti al 1720, offrirà l’occasione, ai
tanti che in questi ultimi anni hanno ripreso a visitare il Palazzo, di conoscere
e apprezzare un artista di grande sensibilità e intelligenza che annoveriamo in
quel vasto corpus di ricchezze storiche, artistiche e culturali che Piacenza oggi
custodisce e vuole rivelare con rinnovato entusiasmo. Desidero quindi
rivolgere un grazie particolare – conclude Papamarenghi – a tutti coloro che
hanno contribuito a questo restauro, che ora potrà essere ulteriormente
valorizzato dai visitatori”.
L’intervento è stato volto al recupero della leggibilità dei dipinti, dato che lo
spessore e l’alterazione della vernice non permettevano di apprezzare i
particolari che arricchiscono la scena: l’ossidazione impediva la comprensione
della tecnica impiegata dall’autore e faceva perdere particolari quali i piccoli
animali o alcune strutture architettoniche. Il restauro è stato compiuto
seguendo il criterio del minimo intervento ed è stato effettuato in loco, dove le
due opere sono collocate attualmente. Le restauratrici hanno proceduto
tramite micro-saggi, provando gradatamente e procedendo dapprima con la
detersione. In particolare, hanno effettuato una pulitura differenziata per
scongiurare la necessità di parziali ricostruzioni che, per quanto possano
essere realizzate con integrazione pittorica a tratteggio, avrebbero reso molto
invasivo l’intervento. Sono stati poi effettuati micro-saggi con pigmenti
differenti in contemporanea su entrambe le opere, per valutare la differente
reazione e perché non venisse a mancare l’equilibrio tra le due, che sono tra
loro accostate. Inoltre, con tecniche particolarmente avanzate si è proceduto
alla rimozione di alcuni ritocchi alterati e alla micro-stuccatura dove
necessaria. Infine è stata effettuata la stesura di film finale protettivo, in
aerosol, per garantire il corretto grado di rifrazione e integrazione pittorica
con colori a vernice.
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